Voli cancellati e corsa ai biglietti: l'allarme dei tour operator russi

L’industria dei viaggi russa sta vivendo una situazione che va ben oltre la crisi causata dalla pandemia di Covid. La maggior parte dei vettori russi ha infatti sospeso le rotte internazionali a causa della chiusura dello spazio aereo agli aerei russi da parte di un gran numero di Paesi, compresi quelli dell’Unione europea e degli Stati Uniti. Per questo la Ator, l’Associazione dei tour operator russi, ha inviato al governo di Mosca una serie di proposte per salvare il settore al collasso, tra cui le richieste di supporti economici per i contenziosi che inevitabilmente sorgeranno sul pagamenti dei fornitori internazionali.

La corsa ai biglietti di ritorno
Già a partire dal 24 febbraio, il giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, è incominciata la riprotezione delle prenotazioni dei russi verso Paesi che ancora non avevano attuato il blocco, come ad esempio la Bielorussia. Il 2 marzo l’Ator aveva pubblicato una nota in cui spiegava come raggiungere l'unico Paese in Europa che non avesse chiuso lo spazio aereo alle Russia. Si riferiva alla Serbia, dove era ancora possibile arrivare tramite Air Serbia, i cui biglietti sono andati esauriti il giorno successivo. In quei giorni, fa notare Hosteltur, i tour operator stavano già registrando un calo del 72% nelle prenotazioni di pacchetti turistici all'estero e del 50% in Russia. Contemporaneamente sono incominciati i rimpatri dei russi dagli Stati Uniti e dai Caraibi.

Fuga dalla Russia
Flusso opposto quello degli stranieri presenti in Russia che stanno cercando di lasciare il Paese. Dal 4 marzo si è registrata un’impennata di richieste di biglietti di sola andata (da parte dei turisti ma anche di alcuni cittadini russi) anche per la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti, con Istanbul e Dubai come destinazioni scelte. Un fenomeno che è esploso nel giro di pochi giorni, portando il costo di un biglietto per Istanbul da 50mila a 160mila rubli, mentre il prezzo di volo per Dubai è passto da 80mila a 420mila rubli. Ora espatriare è diventato un problema, dal momento che sia Aeroflot che S7 Airlines hanno cancellato tutti i loro voli internazionali.

Si stanno bloccando progressivamente anche tutti i voli charter. La compagnia Azur Air, che ha tra i suoi principali partner i tour operator Anex Tour e Intourist, ha annunciato che, su raccomandazione dell'Agenzia Federale del Trasporto Aereo, da oggi martedì 8 marzo sospende temporaneamente tutti i tuoi programmi di volo all'estero. Fermi da ieri anche i voli di due vettori associati all'operatore Pegas Touristik, Nordwind e Pegas Fly.
Per questo l’Ator chiede al Governo misure urgenti, tra cui un indennizzo ai tour operator per sostenere i costi di rimpatrio dei turisti bloccati all'estero, oppure il pagamento imprevisto di biglietti e hotel per i russi impossibilitati a tornare a causa del blocco dei voli in Europa, Stati Uniti e Canada.

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