Mitteleuropa unita per conquistare il mercato italiano

L'unione fa la forza e, se si è in quattro a giocare la stessa partita, si moltiplicano le possibilità di vittoria. Una lezione che conoscono bene i Paesi della Mitteleuropa, che rinnovano il sodalizio e scelgono la via della promozione unitaria. Una soluzione che permette di far gola sia ai mercati lontani, consentendo di vendere un'area più grande e appetibile rispetto al singolo Paese, sia ai bacini vicini, quelli della Vecchia Europa che, complice la crisi, ripiegano su destinazioni più a portata di portafoglio. Questo il concept che ha spinto i Paesi a promuoversi insieme tramite il roadshow organizzato da TTG Italia. "Abbiamo incominciato quattro anni fa con un patto a tre con Ungheria, Repubblica Ceca e Slovenia - ­ introduce Anita Obrofta, direttore dell'Ufficio turistico ungherese in Italia -. Da quest'anno abbiamo anche la new entry dell'Austria, che ci permetterà di rafforzare ancora di più la nostra offerta". E proprio l'ultima arrivata, l'Austria, non nasconde dubbi e speranze: "Abbiamo sempre fatto da soli - ­ ammette il responsabile marketing di Austria Turismo, Andrea Gargiullo -, ma quest'anno abbiamo deciso di abbattere lo scetticismo e creare qualcosa insieme. È un momento complesso per il turismo in generale ed è più facile diventare desiderabili così". Pensa più in grande, invece, Gorazd Sktr, direttore dell'Ente sloveno, che ritiene doveroso "collegare destinazioni che sono partner, non concorrenti. Vogliamo puntare su un concetto che non si basi solo su spazi geografici, ma su uno spazio di pensiero". Stessa filosofia sposata anche dal direttore dell'Ente del turismo della Repubblica Ceca, Lubos Rosenberg, che aggiunge dettaglii: "L'idea di base è proprio questa: un'agenzia che vende Praga, vende sicuramente anche Budapest e Vienna. Oggi abbiamo tutti meno tempo a disposizione e presentare quattro Paesi invoglia indubbiamente di più il mercato". Parlando di mercato, quello italiano, in Repubblica Ceca, cresce a doppia cifra, con un incremento di 11 punti percentuali nei primi sei mesi dell'anno. Positivo l'andamento dei connazionali anche in Ungheria con gli arrivi, sino a settembre, in rialzo del 15 per cento. Soffre un po', invece, l'Austria che nei primi otto mesi dell'anno perde dall'Italia l'1,6 per cento, così come la Slovenia che, al bilancio della stagione estiva, ha lasciato sul terreno 4 punti percentuali dalla Penisola. Sktr, però, si affretta a rassicurare: "L'Italia è il nostro primo mercato e ne abbiamo sempre bisogno. La vicinanza sarà un punto di forza, visto il momento di difficoltà per l'economia".

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