Mar Rosso, attesa infinita

Una passione infinita. Una meta unica per costi e capacità di generare profitti per i tour operator.

Il Mar Rosso alle soglie del 2016 resta malgrado tutto la destinazione di cui non si può fare a meno. Dopo un'estate con tanti grigi e pochi raggi di sole, i t.o. hanno cercato di trovare una soluzione a questa fase difficile. Ma alla fine in tanti hanno deciso di continuare a rischiare programmando ancora tanto Mar Rosso.

Ovviamente l'esposizione degli operatori è ben distante dai tempi, d'oro ma rimane pur sempre la destinazione che può cambiare la situazione, in un verso o nell'altro. Secondo alcuni network intervistati da TTG non si può fare a meno del Mar Rosso perché "genera flussi di cassa tutto l'anno. D'inverno si fanno buoni risultati su Maldive e Cuba, ma senza Sharm tutto diventa più complicato".

Una visione che ha sicuramente trovato d'accordo tutti quegli operatori che negli ultimi giorni sono ricomparsi dopo mesi di assenza per riconfermare fiducia ai vari villaggi del Mar Rosso. "Dove troviamo strutture a 4 ore di volo con sole e caldo anche in inverno?", dicono tanti adv.  Poi è chiaro a tutti che riempire gli aerei e fare tornare i grandi flussi sarà molto difficile, ma bisogna sperare.

Qualcuno dei t.o. esposti sulla meta senza una ripresa concreta del traffico rischia seriamente di non arrivare all'estate 2016. Malgrado volantini e comunicati inneggianti al ritorno in terra egiziana.

Un manager come Sergio Testi, che conosce meta e settore come pochi, sostiene: "Dobbiamo tutti avere ben chiaro che ormai siamo distanti dai numeri di 5/6 anni fa. L'Egitto valeva un milione di passeggeri e oggi sappiamo che siamo ben distanti da quell'esercito di turisti, ma non possiamo fare a meno di Sharm.. La meta bisogna difenderla e allo stesso tempo cercare alternative valide. Oggi l'Egitto è più sicuro di quello che sembra".

Ma il Mar Rosso è ancora presente sugli scaffali delle agenzie per tanti motivi economici. Per anni ha creato tanto cash-flow per i produttori e "non nascondiamo che il basso costo industriale ha sempre fatto la differenza e ancora oggi lo difendiamo tutti perché sappiamo che ha ancora valore" conclude Testi.

Resta da vedere se la campagna dell'Egitto e le sbandierate iniziative di alcuni operatori daranno ossigeno alle vendite.

twitter@removangelista

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