Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un finale annunciato ma lungo, complesso, che non ha mai smesso di alimentare le speranze di un possibile ritorno. Fino alla parola fine, decretata dal Tribunale di Pescara con la sentenza 180/2018, con la quale è stato dichiarato il fallimento di Balkan Express. Forse, l’ultima vittima di quel Mar Rosso che proprio nelle ultime settimane ha rialzato la testa, ridando fiato agli operatori.
Ma per il tour operator di Igor Asciutto la ripresa è arrivata troppo tardi: già lo scorso marzo il direttore generale del t.o. aveva raccontato a TTG Italia l’estate ‘sospesa’ dell’operatore. Un’intervista che seguiva di pochi mesi l’ormai celebre stop su Sharm qualche giorno prima dello scorso Natale.
Il caso Sharm
Non è stato l’unico nome, quello di Balkan, a ‘inciampare’ nello stop del Mar Rosso. Altri l’hanno preceduto. Eppure, il suo è sicuramente uno dei casi che ha fatto più rumore: caso insolito per un’operatore di dimensioni non grandi, Balkan Express è finito più volte sotto i riflettori del piccolo schermo, da Striscia la Notizia a Mi Manda Raitre. Il caso della cancellazione di Sharm quando mancava una manciata di ore all’inizio dell’alta stagione invernale, del resto, aveva attirato l’attenzione anche delle cronache extrasettore. La vicenda era stata anche al centro di una querelle con il fornitore locale.
L’Egitto, per il turismo italiano, è stata una fonte preziosissima. Ora si prepara a riprendersi il suo posto sulla mappa, con un trend che lo stesso Asciutto aveva preannunciato diversi mesi fa: “Abbiamo speso più di chiunque altro in campagne di comunicazione su questa meta - aveva dichiarato a TTG Italia a marzo -. Ora si sta risollevando… siamo contenti di questo”. Tuttavia, già la scorsa primavera, per Balkan le cose erano diventate complesse, anche in relazione alle coperture assicurative per le prenotazioni. Poi, in autunno, è arrivato il finale della storia.
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