Tunisia, anno da recordI pericoli per il Mare Italia

Toscana, Sardegna, Liguria. E l’elenco potrebbe continuare. Sono diverse le regioni italiane che, nelle ultime settimane, lamentano un calo degli arrivi. Un trend che sembra fare poche distinzioni geografiche e coinvolge gran parte della Penisola. Parlando delle cause, il ritornello è sempre lo stesso: il Nord Africa ha rialzato la testa.

Competitivo sul fronte dei prezzi, l’area meridionale del Mediterraneo è tornata a far sentire la sua voce dopo intere stagioni in cui sembrava assopita. Le ultime notizie arrivano dalla Tunisia che, secondo le ultime stime del Ministero del Turismo e dell’Artigianato, potrebbe chiudere l’anno con 9 milioni di ingressi turistici, come riporta repubblica.it. Numeri di tutto rispetto, considerando le vicissitudini della destinazione negli ultimi anni.

Per comprendere l’importanza del risultato basta pensare che il 2016, appena tre anni fa, si era chiuso con 2,2 milioni di visitatori, meno di un quarto della cifra totale stimata per il 2019.

Le ripercussioni in Italia
Il Belpase (ma non solo), durante gli anni più difficili per il Nord Africa, aveva visto le cifre crescere rapidamente. Il tutto esaurito si era diffuso pressoché ovunque, portando alla ribalta anche litorali meno blasonati. Ma già negli anni scorsi non mancava chi metteva in allarme su come un possibile ritorno del Nord Africa potesse ribaltare nuovamente la situazione.

Ora la profezia sembra avverarsi: Tunisia e Mar Rosso tornano sulle mappe e a farne le spese pare essere proprio l’Italia. Gli incrementi vertiginosi del mare tricolore di qualche anno fa sembrano essere un ricordo. I segnali arrivano da più parti e in molti parlano già di cifre in flessione. Il confronto è con anni record, certo. Ma si tratta comunque di presagi da non sottovalutare.

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