Lufthansa senza paura:"Non cambiamo strada"

C’è una dualità in Lufthansa che può sorprendere: da una parte l'azienda ‘green’ che apre la sua terrazza ‘ecochic’ a pubblico e stampa e che dona aeroplani di legno a un parco per bambini di Milano mostrando un lato accessibile che forse in molti non si aspetterebbero; e poi un’altra, conosciuta ai più, che affila le unghie per portare avanti il lungo raggio low cost, affermarsi nel bt e che non cede a compromessi. Una Lufthansa ‘super attiva’, come la racconta Thomas Eggert, country manager per l’Italia in un'intervista a TTG Italia.

Come procede lo sviluppo di Eurowings? “Ci sono due realtà distinte: quella dei ‘vettori up’ con la propria rete poggiata su hub centrale e con un completo sistema di feederaggio e poi il sistema del low cost, in cui rientra l’operazione Eurowings, con il quale il vettore punta a un appeal internazionale”.

Con il lungo raggio? “C’è una grande possibilità di crescita di Eurowings sul lungo raggio e di conseguenza sul business travel. Alcuni segmenti necessitano di prezzi bassi, e questo è uno di quelli. Entriamo in un settore competitivo ed Eurowings ci dà questa opportunità” .

Teme Norwegian? “Me lo chiedono in molti. La concorrenza c’è, ma noi siamo ‘super attivi’ per dare un’ottima scelta di prodotto”.

E Brussels come si inserisce in questa operazione? “Parlavo di due realtà distinte. Potrà diventare l'una o l’altra cosa. Fa già parte della famiglia, al momento deteniamo il 49 per cento, ma c’è la possibilità di fare di più acquisendone il 100 per cento. Dopo quello che è accaduto a Bruxelles abbiamo deciso di rimandare un po’, ma abbiamo fiducia”.

Recentemente avete espresso l’intenzione di centralizzare ulteriormente la gestione delle compagnie. Può spiegare meglio? Cosa sta cambiando? “Non è cambiato molto. C’è la necessità di sfruttare meglio le energie. Abbiamo rafforzato il  pensiero di gruppo. Ci siamo avvicinati a livello centrale, ma le responsabilità restano divise tra i vettori. Vogliamo apparire come un’unità agli occhi della distribuzione, ma mantenere un’individualità verso i passeggeri”.

Cita “distribuzione”, la domanda sorge spontanea. Come va con le agenzie? E la prenotazione diretta sta fruttando? “Sono venti anni che si può prenotare direttamente. La novità sta nel distinguere un canale che ha costi per noi e quelli che non ne hanno. Si è letto un po’ troppo nella nostra mossa. Non si è capito che è una mossa importante anche per le agenzie”.

In che senso? “C’è una crescente volontà di guardare all’Ndc, al di là del Gds che noi abbiam deciso di cogliere. L’Ndc guarda al futuro, permette di promuoversi direttamente con adv e t.o., attraverso altri contenuti, immagini, video e contenuti multimediali. Le agenzie apprezzeranno”.  

Ma non temete invece la reazione opposta. Le reazioni non sono state positive. Cito un nome su tutti: Patané. “Come dicevo c’è una crescente volontà di sfruttare questo canale. Non abbiam alcun timore”.

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