Burgio, Alpitour World“Nella guerra sui flussi internazionali l’Italia resta al palo”

“Il turismo è una guerra economica. I Paesi fanno di tutto per strapparsi i flussi internazionali e noi siamo assenti dalla partita”. E’ un Gabriele Burgio (nella foto) determinato quello che in una lunga intervista rilasciata a La Stampa parla delle potenzialità turistiche del nostro Paese. Il presidente e amministratore delegato di Alpitour World sottolinea come il problema risieda “Nel titolo quinto della Costituzione, che lascia alle singole regioni il controllo dell’industria del turismo”. E prosegue “E’ triste a dirsi, ma noi facciamo di tutto per non commercializzare l’Italia”.

Burgio non concede sconti sul tema: “Il turismo è una guerra economica. I Paesi fanno di tutto per strapparsi i flussi internazionali e noi siamo assenti dalla partita”.
Il manager ritiene che l’Italia abbia opportunità enormi, e che ci siano città o aree, come Alto Adige, Puglia o Sicilia, che hanno fatto passi avanti enormi nella promozione. Ma il fatto di presentarsi singolarmente ai grandi eventi internazionali, ci pone in condizione di debolezza rispetto ai competitor, che invece arrivano “con un unico meraviglioso stand sul quale investono centinaia di migliaia di euro”.

Il futuro lascia tuttavia spiragli di apertura su una presentazione più organica nel Belpaese. La stessa campagna Open to Meraviglia “può piacere o non piacere, entriamo nel campo della soggettività, ma è un tentativo ed è necessario riconoscerlo”. E per Burgio, il ministro del Turismo Daniela Santanchè comunque  “Ci sta provando”.

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