Il patto delle crocierePricing da riequilibrare

La questione del pricing continua ad animare il dibattito tra i big player della crocieristica italiana. Dall'Italian Cruise Day 2012, che si è tenuto a Genova, il messaggio che viene lanciato al mercato è unico per tutti: occorre riequilibrare i prezzi, riportandoli a un livello accettabile per tutta la filiera produttiva.

A rompere il ghiaccio è Gianni Onorato, d.g. di Costa Crociere: il settore gode di solidità finanziaria, “tanto da aver resistito bene all'incremento dei costi, primo tra tutti il carburante – ribadisce -. Ma abbiamo abbassato i prezzi in maniera superiore a quanto avremmo dovuto fare e le agenzie ne hanno sofferto con noi perchè sono calate anche le commissioni. Il 2013 sarà un anno migliore, ma è necessario aumentare i prezzi altrimenti le riserve termineranno”.

Un'opinione condivisa anche da Royal Caribbean, come spiega il d.g. Italia Gianni Rotondo: “C'è la necessità di vendere i prodotti al giusto prezzo se vogliamo mantenere anche in futuro il livello qualitativo raggiunto finora dal comparto”. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Msc Crociere, che però introduce nel dibattito un ulteriore punto di riflessione: “Dobbiamo riequilibrare i prezzi, ma questo non basta a eliminare le aree di criticità del settore - aggiunge il d.g. Domenico Pellegrino -: serve una visione strategica a livello nazionale”.

L'aumento di competitività nel mercato ha avuto influenze anche sui porti: “Le compagnie ci chiedono servizi sempre migliori – spiega Edoardo Monzani, a.d. Stazioni Marittime di Genova -: quindi servono investimenti sempre più ingenti anche in infrastrutture”. Un passo per il quale, dice Roberto Perocchio, a.d. Venezia Terminal Passeggeri, “l'ingresso nel capitale di società di gestione dei terminal da parte di compagnie crocieristiche e altre società rappresenta un passo avanti”.

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