Aefi: “Continua la crescita delle fiere italiane”

Continua la crescita del comparto fieristico. Il 2025 sta per chiudersi con il consolidamento dei risultati dello scorso anno, che già segnavano il sorpasso sul pre-Covid. E i numeri provvisori illustrati oggi a Roma da Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), nel corso dell’assemblea di fine anno presso il Mimit, certificano l’ulteriore espansione della superficie venduta (+5% sul 2024, con quasi 11 milioni di mq nei 915 eventi che si sono svolti in Italia) e il contestuale aumento sia degli espositori complessivi (+6%) che di quelli esteri (+7%, il 20% del totale espositori).

Hanno raggiunto invece quota 89 le fiere italiane organizzate all’estero. Tra i 20 Paesi oggetto di eventi made in Italy comanda la piazza cinese, seguita da Brasile, Stati Uniti, Germania, Paesi Uae, Arabia Saudita e Messico.

“Anche quest’anno - ha commentato il presidente Aefi, Maurizio Danese - il sistema fieristico si è confermato il primo alleato dell’impresa Italia per le attività di business e in particolare per gli obiettivi internazionali di un Paese fortemente export-oriented come il nostro. Siamo strumento del made in Italy e guardiamo perciò con estremo interesse agli sviluppi del Piano d’azione per l’export del ministero degli Esteri e accogliamo con favore l’introduzione nel Ddl Bilancio di risorse aggiuntive da 100 milioni di euro l’anno dal 2026 al 2028 in favore della promozione del prodotto Italia nel mondo”.

Le previsioni

Il 2026, secondo i dati di settore del Coordinamento interregionale fiere, si annuncia denso di appuntamenti nei 50 quartieri fieristici del Belpaese, che - con una superficie espositiva di 4,2 milioni di metri quadrati - si classificano al quarto posto al mondo per ampiezza complessiva. Saranno 878 gli appuntamenti nel corso dell’anno, con 276 fiere internazionali e 202 nazionali.

Il comparto food, beverage e ospitalità inciderà per il 12% sul totale eventi, seguito con l’11% da tessile, abbigliamento, moda assieme all’aggregato sport, hobby, intrattenimento e arte. Quote rilevanti anche per tecnologia e meccanica (9%) ma anche per agricoltura, silvicoltura e zootecnia (8%) oltre a gioielli, orologi e accessori (7%).

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