Il commento del direttore
Remo Vangelista
Bene, ma non benissimo. Il turismo organizzato promuove con riserva la nuova Direttiva pacchetti, approvata ieri dalla Commissione Imco del Parlamento europeo, dopo lunghe e travagliate trattative. Sebbene l’azione coordinata di pressing effettuato su Bruxelles da parte delle associazioni di categoria, degli europarlamentari italiani e del Ministero del Turismo abbia portato a smussare qualche nodo cruciale, le rappresentanze del travel sono concordi nell’affermare che il testo potrebbe essere ancora migliorabile.
Fiavet accoglie con favore l’eliminazione del tetto agli acconti e le semplificazioni introdotte nelle definizioni della normativa, così come l’esclusione della definizione di pacchetto costituito da più acquisti realizzato entro 3 ore. E plaude all’esclusione dalla direttiva dei viaggi d’affari, nonché all’oggettivizzazione della valutazione di ricorrenza delle circostanze ‘eccezionali ed imprevedibili’, che evita il ricorso indiscriminato al recesso del consumatore per ogni causa personale o soggettiva. Tuttavia, sottolinea in una nota il presidente di Fiavet Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, “ci sono delle ombre innegabili”.
Tra queste, precisa, “la riscrittura del regime di recesso per le cause eccezionali ed inevitabili è ancora troppo nebulosa; la mancata previsione di alcune ipotesi di rimborso tramite voucher obbligatori, anziché solamente a discrezione del viaggiatore, penalizza uno strumento alternativo al rimborso pecuniario che sarebbe stato utile utilizzare anche a beneficio delle imprese; l’introduzione di onerose procedure di gestione di reclami, che duplicano procedure di Adr già presenti nel nostro ordinamento e la previsione di sanzioni sproporzionate. Anche - aggiunge - la riformulazione della garanzia di insolvenza e fallimento preoccupa per la concreta attuabilità e sostenibilità da parte dei Fondi”.
La posizione di Astoi
Decisamente più duri i toni di Astoi. “Siamo partiti da un impianto estremamente sbilanciato e immotivatamente dannoso per il comparto e, dopo importanti sforzi, si è giunti ad un testo che ha recepito molti dei rilievi da noi sollevati, ma che non possiamo certamente ancora ritenere equilibrato”, scrive l’associazione in uno statement, sottolineando come la direttiva attualmente in vigore rappresenti un ‘unicum’ nel panorama legislativo di settore e garantisca al viaggiatore acquirente di pacchetti turistici “tutele incomparabili rispetto a quelle offerte da altri soggetti della filiera”.
Astoi rimarca il “faticoso compromesso” raggiunto sulla definizione delle ‘circostanze inevitabili e straordinarie’ e il pericolo scongiurato che un avviso della Farnesina potesse rendere legittimo l’annullamento senza penale del contratto da parte del viaggiatore a 28 giorni dalla partenza. Ma sono ancora diverse, per l’associazione che rappresenta i tour operator, le partite che restano aperte.
“Siamo partiti da un testo che conteneva penalità gratuite per gli operatori ed abbiamo lavorato alacremente per evitare danni che sarebbero stati infinitamente più seri senza il nostro intervento - commenta Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi -. Ciò che abbiamo chiesto, sin dall’inizio, era solo di poter raggiungere un equilibrio tra le esigenze delle aziende e quelle dei consumatori, con l’adozione di una normativa che non fosse irragionevolmente gravosa e che potesse essere in linea con le dinamiche ordinarie di mercato. Abbiamo evitato il peggio, ma il lavoro non è terminato”.
La speranza delle associazioni è quella di poter intervenire in fase di recepimento della direttiva europea. “Ci ripromettiamo - afferma Ciminnisi - di lavorare con il Governo in sede di recepimento della normativa, che avverrà entro 24 mesi, per migliorarla, ove possibile”. Gli fa eco Ezhaya: “Seguiremo con attenzione gli ulteriori step dell’iter ed affiancheremo il Ministero nella fase del recepimento per cercare di limare i restanti aspetti potenzialmente dannosi”.