Aviazione green:
come i Saf riducono
le alterazioni

Il primo studio in volo sull’impatto dei Saf (i carburanti sostenibili per aerei) ha fatto emergere un dato spiazzante per le politiche green: più che l’anidride carbonica, sono le scie di condensazione a generare un effetto climalterante nei cieli.

Secondo i dati raccolti da Airbus, Rolls-Royce, il Centro aerospaziale tedesco (Dlr) e il produttore Saf Neste, il numero di cristalli di ghiaccio delle scie per massa è stato ridotto del 56% rispetto al carburante tradizionale Jet A-1, portando in tal modo a stimare un abbattimento complessivo del 26% del forzante radiativo, cioè l’effetto schermo in atmosfera che modifica il bilancio di energia e calore sulla Terra.

“Sapevamo già che i Saf avrebbero potuto ridurre l’impronta di carbonio nell’aviazione - ha dichiarato Mark Bentall, capo del programma di ricerca e tecnologia di Airbus -, ma grazie allo studio Eclif sappiamo ora che possono ridurre anche le emissioni di fuliggine e la formazione di particelle di ghiaccio”. Lo studio rischia di far scoppiare una bomba nel settore: la Iata si è già opposta al progetto Ue di monitoraggio dal 2025 delle emissioni di gas non-CO2.

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