Walsh: “Così
le compagnie
resistono
alle difficoltà”

“Continuiamo ad avere un margine di profittabilità nettamente al di sotto delle altre industrie, praticamente la metà. Ma considerando i venti contrari, è un risultato forte che dimostra la resilienza delle compagnie aeree, che hanno lavorato duramente per fortificare le proprie posizioni”. E’ un ‘va bene ma non benissimo’ il proclama del ceo della Iata Willie Walsh nel corso della presentazione delle previsioni sugli utili delle compagnie aeree per l’anno in corso.

A New Delhi per l’assemblea generale annuale porta buone notizie per il settore, ma invita ancora una volta a non mollare la presa e a continuare così perché il passato recente ha insegnato che il pericolo è dietro l’angolo e può chiamarsi 11 Settembre, Eyjafjallajökull (l’impronunciabile vulcano islandese capace di mettere in ginocchio un’industria multimiliardaria) oppure Covid 19. In tutti e tre i casi eventi imprevedibili dalle conseguenze incalcolabili.

I numeri

Ma dall’India arriva comunque un messaggio incoraggiante, le compagnie aeree sono in salute, hanno recuperato molto della batosta di 5 anni fa con il lockdown e quest’anno si porteranno a casa 36 miliardi di dollari di profitti. Una cifra inimmaginabile quando le analisi si facevano solo in web conference e la speranza ricorrente era di riuscire a rivedere la luce in fondo al tunnel. Certo, Walsh fa notare che rispetto a inizio anno le stime sono un po’ scese, ma considerando quello che il mondo sta vivendo alle prese con i vari conflitti, non ci si può lamentare.

Gli indicatori

Anche perché gli indicatori in termini di fatturato, profitti operativi, passeggeri trasportati sono tutti ai massimi livelli di sempre. Però non bisogna abbassare la guardia, torna sulla difensiva Walsh: “Guadagnare un profitto di 36 miliardi di dollari è significativo. Ma ciò si traduce in soli 7,20 dollari per passeggero per segmento. È ancora un margine sottile e qualsiasi nuova tassa, aumento della tariffa aeroportuale o di navigazione, shock della domanda o regolamentazione costosa metterà rapidamente alla prova la resilienza dell'industria. La politica che guarda alle compagnie aeree come nucleo di una catena del valore che impiega 86,5 milioni di persone e supporta il 3,9% dell'attività economica globale, devono mantenere questo chiaramente in mente”.

E intanto le previsioni e le prospettive basate anche sulle propensioni dei viaggiatori lasciano ancora ben sperare. Nonostante i venti contrari, le sirene sul caro biglietti e i timori che il traffico possa subire una frenata, sembra che il vento stia girando a favore. Ma mantenendo la linea di Walsh bisogna ricordare che non sarà una passeggiata e le incognite restano numerose.

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