Il commento del direttore
Remo Vangelista
La tendenza del traffico aereo che potrebbe spostare il proprio baricentro dall'Europa al Medio Oriente preoccupa l'Enac. A lanciare l'allarme e' stato lo stesso direttore generale dell'Ente, Silvano Manera, riferendosi alle conclusioni dell'incontro dello scorso 4 e 5 maggio a Strasburgo tra i ministri europei dei Trasporti, le compagnie aeree, le associazioni e gli enti del settore. "L'incontro - ha spiegato - e' stata una occasione utile per confrontarsi sulla capacita' aeroportuale europea in considerazione del fatto che gli Hub del vecchio continente saranno saturi da qui al 2010. Ed e' emerso il rischio che il baricentro venga spostato nell'area mediorientale per la capacita' di mercato e per i bassi costi". Manera ha evidenziato che gli Emirati stanno impostando la loro realta' aeroportuale in modo da poter ospitare 75 milioni di passeggeri nello scalo di Dubai in un futuro molto prossimo. Le principali compagnie mediorientali, la Emirates, la Gulf, la Qatar e la Etihad, "stanno, soprattutto sull'ultra lungo raggio, immettendo sul mercato - ha sottolineato - velivoli con una capacita' sei volte superiore a quella dei principali competitori europei, come Air France, British e Lufthansa". A Strasburgo si e' anche discusso di un regolamento comunitario che armonizzi le tariffe aeroportuali, che non sono solo differenti tra un Paese e l'altro ma che sono soggette ad aumenti superiori a quelli del mercato. "In Europa - ha aggiunto - c'e', ad esempio, una parcellizzazione dei servizi di controllo del traffico, che in Asia sono meno cari del 60% e negli Stati Uniti del 30%. Quindi l'aeroporto cerniera dei vettori potrebbe spostare il baricentro verso gli Emirati"