Marriott rivede
al ribasso le stime
di crescita

Anche il colosso alberghiero Marriott si aggiunge all’elenco di player dell’industria turistica statunitense che stanno rivedendo al ribasso le previsioni di fatturato a causa dell’incertezza economica innescata dalla politica dei dazi dell’amministrazione Trump. L’azienda prevede ora una crescita del fatturato per il 2025 di appena l’1,5-3,5%, in calo rispetto alle precedenti previsioni del 2-4%, secondo Reuters. L’operatore alberghiero afferma, inoltre, di aver subito un calo del 10% delle prenotazioni da parte del governo statunitense a seguito dei licenziamenti del personale federale di Trump.

Anche la maggior parte delle principali compagnie aeree statunitensi, spiega TravelPulse, sta risentendo dell’impatto delle nuove politiche governative e sta rivedendo le proprie previsioni. United Airlines, ad esempio, ha dichiarato a marzo di aver registrato un forte calo delle attività legate al settore governativo. Le prenotazioni sono diminuite del 50% a causa dei tagli alla spesa e al personale imposti da Trump. La compagnia aerea ha inoltre avvertito che la riduzione della spesa pubblica avrà un impatto sui viaggi nazionali.

Dal canto suo, il management di Marriott ha inoltre affermato che le proiezioni per il resto dell’anno rimangono incerte a causa del drastico accorciamento della booking window, segno della crescente incertezza dei consumatori e della riluttanza a investire denaro per le spese di viaggio.

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