Estate senza big spender Il grido d’allarme dei t.o. incoming

Sarà un'estate senza i big spender stranieri. Con perdite che non potranno essere compensate dal turismo domestico, più propenso al fai da te e con una minore capacità di spesa, dicono gli operatori dell'incoming commentando la decisione dell'Ue di non riaprire le frontiere ai viaggiatori da Usa, Russia e Brasile.

"Non credo che il turismo di prossimità possa nemmeno in parte compensare e salvare la stagione - sostiene il ceo di Destination Italia, Nicola Gasperini -. Le disponibilità sono e saranno poche e, come indicato anche dalle ultime ricerche, molti rinunceranno a fare vacanza o faranno vacanze più sotto tono".

I limiti
Diversi, poi, i limiti della domanda locale che, evidenzia il managing director di Acampora Travel, Gino Acampora "è discontinua, concentrata solo nei weekend e orientata, tanto più in questo momento, ai soggiorni brevi". Ma non va meglio con i flussi dall'Europa che, sottolinea il presidente di Fitopac, Stefano Donghi "arrivano con il contagocce e non sono neanche lontanamente sufficienti a sostenere i costi aziendali della riapertura".

Ecco perché, interviene Chiara Gigliotti, gm di Carrani Tours, "è vitale ottenere l'estensione della cassa integrazione, finanziamenti a fondo perduto anche per le imprese più grandi e, soprattutto, lo snellimento della burocrazia".

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