Il commento del direttore
Remo Vangelista
Siamo addirittura arrivati al peccato originale. La direttiva pacchetti è ben lontana dalla definizione finale ed anche dall’accettazione. Si è compreso bene durante il talk svoltosi durante l’ultima edizione di TTG Travel Experience, dove alcuni personaggi del mercato hanno discusso su questa “terribile” direttiva che preoccupa il comparto. Tra questi Adriano Apicella, ceo del gruppo distributivo Welcome Travel Group, che deve tenere alta l’attenzione per il suo battaglione di agenzie di viaggi.
Con interventi sempre pacati (e preparati) ha raccolto consensi anche di alcune associazioni di categoria presenti tra il pubblico, “perché Apicella ha una capacità di analisi profonda e non si ferma alla superficie”.
Una capacità che gli ha permesso di lanciare sul tavolo un paio di passaggi importanti, come quando ha detto che “resta sul mercato tanta confusione tra chi è l’organizzatore del servizio e chi lo produce. Noi come agenzie assembliamo i servizi di terzi e quindi come possiamo tutelare il cliente?”.
Nata nel periodo sbagliato
Parliamo di una direttiva nata nell’autunno del 2021, che il combattivo Massino Diana di Ota Viaggi ha descritto come un provvedimento nato “in un’altra epoca e sappiamo tutti perché. È già una direttiva vecchia”. Punto sul quale Apicella ha potuto solo definirsi d’accordo, “però il Governo italiano sta recependo e capendo questa problematica. Se prima si è sbagliato oggi noto attenzione e ascolto sulle questioni da modificare”.
Un ceo di Welcome che sul finale del talk fa ‘la giocata migliore’, chiedendo che il testo italiano evidenzi il valore della distribuzione, perché “nella norma sembra quasi che siamo dei delinquenti. Serve rispetto per la professione”. E su questo ultimo passaggio arrembante ha conquistato definitivamente le associazioni.