Il Concordato Preventivo Biennale si sta rivelando un flop (meno del 12% della platea ha aderito: gli ultimi dati evidenziano che su 4.408.346 contribuenti,...
Si avvicina la data di partenza dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 dove vedremo sicuramente tanti atleti stabilire nuovi record, ma in Italia c’è un “atleta” che ogni anno batte sé stesso: il fisco!
Quest’anno, complice il calendario che sposta le scadenze del 30 giugno (che cadeva di domenica) al 1 luglio, il mese che anticipa quello di eccellenza per le ferie di tutti gli italiani è denso di scadenze: la maggior parte delle agenzie viaggi e tour operator, infatti, unitamente all’abituale scadenza del 16 del mese per il versamento di IVA e ritenute d’acconto, somma la scadenza del 31 luglio per il versamento del saldo delle imposte sui redditi 2023 e del primo acconto 2024: quest’anno il nuovo calendario fiscale, approntato a seguito dell’introduzione del Concordato Preventivo Biennale, ha spostato tale scadenza per tutti coloro che possono aderirvi a fine mese.
A proposito di Concordato Preventivo Biennale: è ancora prematuro parlarne nel dettaglio, perché si prospettano profonde novità da qui fino a settembre per questo nuovo istituto, anche alla luce dello scarso appeal ed interesse suscitato per ora in tutte le attività economiche (e così com’è strutturato ad oggi, sembra davvero di minimo interesse anche per le agenzie viaggi ed i tour operator).
Nel frattempo il fisco, anche per via della pausa agostana che impedisce di emettere atti in tale periodo feriale, pare abbia deciso di accelerare l’emissione di documenti di compliance (cioè l’invito che l’amministrazione finanziaria invia ai contribuenti per promuovere il loro adeguamento spontaneo alle regole fiscali prima ancora di emettere vere e proprie richieste di pagamento), avvisi bonari, cartelle e intimazioni, aggiungendo quindi scadenze e richieste di pagamenti in un periodo già totalmente congestionato: numerose agenzie viaggi stanno anche ricevendo inviti all’adeguamento spontaneo sui presunti incassi Pos non dichiarati, messa in stand-by dall’amministrazione finanziaria alla fine del 2023, ed ora revisionata e ritrasmessa dalla fine di giugno scorso alle attività economiche che manifestano presunte incongruenze tra dichiarato ed elettronicamente incassato.
In definitiva: è davvero difficile pianificare, sia operativamente che finanziariamente, l’attività di una azienda per quanto riguarda gli obblighi verso il fisco, alla luce di una costante stratificazione e concentrazione degli impegni: da sempre si invoca una maggiore collaborazione del fisco nel venire incontro alle esigenze gestionali delle imprese italiane e anche solo prevedere un calendario meno farraginoso potrebbe aiutare anche il nostro settore, soprattutto in questo periodo di “alta stagione” per la maggior parte degli operatori italiani, dove anche gli impegni finanziari sono più che significativi.
Da questo punto di vista una possibile ancora di salvezza potrebbe essere legata alla data di chiusura dell’esercizio sociale, per chi opera sotto forma di società di capitali (Srl o Spa) : fissare come data termine dell’esercizio il 31/10 (come facevano la quasi totalità dei tour operator fino a qualche anno fa) o ancor prima (30/09 o 31/08) aiuta sicuramente ad evitare l’ingorgo estivo dei versamenti fiscali, consentendo di spostare la data di versamento del saldo e degli acconti delle imposte.
Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.eu – www.travelfocus.it