Jelinic replica a Di Maio: “Le agenzie non sono figlie di un Dio minore”

Dopo l’invito di ieri del ministro degli Esteri Luigi di Maio a passare le vacanze in Italia, non sono mancate le reazioni del settore turistico. Il presidente di Fiavet Ivana Jelinic (nell foto) ha commentato le dichiarazioni del titolare della Farnesina prendendo le parti delle aziende che, come afferma la stessa Jelinic, “esportano turismo”.

“Sono infatti imprese italiane anche quelle che mandano gli italiani all’estero - prosegue il presidente dell’associazione delle agenzie di viaggi -. Imprese che pagano tasse e contributi in Italia e partecipano alla creazione del Pil. Ci sono molte agenzie di viaggi che non hanno nemmeno alzato la serranda perché il loro core business e costituito da viaggi di lungo raggio che non sono ancora ripartiti”.

Nella nota inviata da Fiavet, Jelinic prosegue: “Queste aziende italiane non sono figlie di un Dio minore e non possono cambiare business come si cambia un abito. L’invito ai viaggi in Italia sbilancia fortemente il mercato, già inasprito dalla competizione che nasce nei momenti di difficoltà”.

Il presidente fa anche un parallelo con le politiche dei vari Paesi: “Inoltre, se anche gli altri Stati applicassero il medesimo principio non avremmo i tanto agognati turisti stranieri che rappresentano oltre il 52% delle presenze nel nostro Paese e generano ricchezza soprattutto nelle città d’arte, perché il turismo non è solo mare e montagna, anzi”.

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