Smart travel,
il paradosso
italiano

L’innovazione tecnologica corre più veloce delle infrastrutture ferroviarie. Nel talk di TrainlineSmart travel: la nuova era del viaggio digitale’ è emerso il grande paradosso di un’Italia votata alla digitalizzazione dei servizi, ma ancora in difficoltà sul piano della loro gestione materiale.

“Distribuendo l’offerta di oltre 300 operatori ferroviari - ha dichiarato Andrea Saviane, country manager Trainline Italia - la nostra piattaforma ha indubbiamente un punto di vista privilegiato su tutte le innovazioni lanciate nel comporto ferroviario, avendo la possibilità di anticiparle e condividerle con tutti gli attori coinvolti”. “Dove c’è infrastruttura esiste anche maggior complessità - ha però evidenziato Leonardo Cesarini, cco Trenord - e la nostra rete ne è la perfetta dimostrazione: 2mila chilometri di binari su cui corrono 2.300 treni e 750mila persone al giorno, in funzione dei quali vengono staccati 42 milioni di biglietti l’anno. L’arrivo dell’IA può dunque fluidificare questi flussi, ma dietro la produzione dei dati che li descrivono persistono condizioni materiali ad alto tasso d’imprevedibilità con cui occorre fare i conti quotidianamente”.

Ad agevolare questo processo, sul piano delle prenotazioni, è impegnata Sabre, che attraverso la sua ceo Paola De Filippo ha spiegato come occorra oggi operare attraverso sistemi multisource attraverso cui vengono ricevuti moltissimi dati di diversa natura, non sempre traducibili in modo significativo e rapido. Solo i principali sistemi booking oggi in uso sono ben quattro nel 90% delle agenzie di viaggi, due terzi delle quali sta perciò adottando l’IA proprio per individuare più velocemente forme di snellimento.

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