Hospitality Forum: l’alberghiero italiano vola verso una fase di rinascimento

"L'ospitalità non riparte, parte". Per Maglio Breglia, presidente dell'istituto indipendente di studi e ricerche "Scenari Immobiliari", il 2021 segna una cesura storica per il settore alberghiero ed extra-alberghiero italiano, perché l'auspicata triplicazione degli investimenti nel trienno a venire (pari a 3 miliardi di euro) traghetterà il sistema Paese verso un'epoca di lancio di nuovi territori di sviluppo.

Parliamo di strutture urbane principalmente cinque stelle, ma anche luxury resort in aree marine e di montagna, ancorate a catene internazionali che garantiranno aperture a ulteriori mercati. Questi i principali trend emersi nel terzo "Hospitality Forum" di Milano, organizzato da Scenari Immobiliari e Castello SGR: occhi puntati in particolare sul Mezzogiorno, con Lecce e Palermo quali futuri hotspot dell'offerta domestica oltre alle tradizionali città d'arte, con l'obiettivo di consolidare l'Italia al secondo posto nelle scelte internazionali per gli alberghi d'alta gamma (dopo la Francia) e capitalizzare l'eccezionale varietà dei territori di provincia per una stagionalità più lunga.

Le cifre della crisi
Alle spalle, le macerie di una crisi pesantissima: se l'industria turistica mondiale ha perso 1300 miliardi nel 2020, il calo di settore in Italia è stato del 70%, con appena 1,5 miliardi di transizioni nell'immobiliare alberghiero e una flessione dell'80% nel mercato della breve locazione (ma in cauta ripresa nel 2021, con 300mila contratti).

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