De Gennaro, HO Hotels: “Fiducia nell’inverno, puntiamo a superare i 20 milioni”

“Con la fine dell’anno prevediamo di superare nuovamente i 20 milioni di fatturato complessivo, con incremento prossimo al 90% rispetto al 2021 e valori di redditività superiori al 2019”. Sono alte le aspettative di Mattia De Gennaro, managing director di HO Hotels Collection (nella foto), dopo i risultati messi a segno nel corso dell’estate.

La stagione estiva per il brand - che conta cinque proprietà in Puglia e una a Roma -  si è chiusa con un incremento del 50%  +50% per i mesi di giugno, luglio, settembre e del 10% nel mese di agosto rispetto al 2021.

Complice lo smart working e la flessibilità del lavoro, si è registrato un cambiamento molto positivo sul trend della stagionalità estiva, non più concentrata solo ad agosto.

Arrivi esteri
Molto positivo anche il trend degli arrivi dei turisti esteri. Mentre nel 2021 il mercato italiano rappresentava oltre l'80% del totale con la restante parte europea principalmente francese, quest'anno i mercati stranieri sono tornati ad occupare una fetta intorno al 50% del fatturato, con la presenza importante di americani, inglesi, olandesi e altri mercati di lungo raggio (Brasile, Australia).

“Siamo molto felici di questo trend – dichiara De Gennaro in una nota -. Nei mesi scorsi abbiamo investito in modo cospicuo sulle attuali proprietà con importanti restyling e per il futuro desideriamo continuare a crescere in territorio pugliese ma non solo, includendo nuove destinazioni, con l’obiettivo di  arrivare a disporre di 1.500 camere entro il 2025.”

Che inverno sarà
Nonostante lo scenario particolarmente difficile, sul piano dei rincari e delle congiunture internazionali, De Gennaro si dice fiducioso per la stagione invernale. “È prematuro fare previsioni per l’inverno ma siamo fiduciosi. Il tema del pricing - continua - rappresenterà una costante nel trade off tra incremento dei costi operativi e pressione sulla potenzialità di spesa di aziende e clienti individuali. Sicuramente ci sarà una fase di transizione complessa fino all'assestamento dell'economia in funzione della crescente inflazione, in cui il settore del lusso sarà poco coinvolto, mentre corporate e leisure diventeranno mercati più volatili in cui la qualità e la flessibilità saranno come sempre fattori determinanti”.

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