Idea ‘energy surcharge’Gli hotel dicono di no

È stato come uno tsunami: l’aumento vertiginoso e, per ora, incontrollato dei costi energetici si sta abbattendo sugli alberghi erodendo una marginalità faticosamente riconquistata dopo la crisi pandemica e la sua ombra si allunga minacciosa anche sulla stagione invernale. I conti sono stati salati e, secondo Giuseppe Marchese, general manager di Ragosta Hotels, lo saranno sempre di più: “Si stima - dice - che ogni frigorifero in camera arriverà a costare oltre 5 euro al giorno, un asciugacapelli 1,50 euro ogni 30 minuti, 8 ore di condizionatore 12 euro al giorno di spesa a camera. Un trend di rincari che rischia di diventare insostenibile”.

Molto si è discusso sul tema e dalla sezione Hospitality del Gruppo Turismo Assolombarda arriva la proposta: una ‘energy surcharge’, un supplemento temporaneo e trasparente a carico degli ospiti degli hotel. L’importo sarebbe fisso ed è stato quantificato in 16-18 euro a camera a notte “perché - spiega il presidente Damiano De Crescenzo, direttore generale Planetaria Hotels - il costo dell’energia non cambia a seconda della tariffa o della categoria. Gli aumenti colpiscono tutti gli alberghi, indipendentemente dalle stelle”.

Il servizio di apertura di questo numero di TTG Magazine prosegue sulla Digital edition di TTG a questo link

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