Prenotazioni ferme al 40 per cento nell’estate 2020: i dati dell’Enit

Sono solo 4 su 10 le camere prenotate dai turisti italiani e stranieri per l’estate 2020 in Italia. Lo dice il bollettino dell'Enit, l'Agenzia Nazionale Italiana del Turismo, che con il suo monitoraggio sta seguendo costantemente l’evolversi della situazione del turismo italiano. Che mostra molti segni di sofferenza.

Secondo un’indagine condotta su un campione di quasi 4mila italiani, Venezia è in affanno con il 68% di camere ancora disponibili mentre Rimini si sta riprendendo con la metà delle notti già prenotate. A soffrire di più sono le città d'arte che dipendono fortemente dal turismo internazionale: in una proiezione annuale sul 2020 Firenze perde il 63,9% di arrivi internazionali, Napoli  il 61,5%, Venezia  il 60,7%, Roma  il 60,5%.

Il settore si affida quindi al turismo domestico, ma anche qui i numeri non sono altissimi. In ferie andranno soprattutto i diplomati (45%), mentre solo il 23% dei laureati si concederà una vacanza. Per quanto riguarda le famiglie più della metà organizzerà viaggi familiari (54%) e solo il 38% in coppia. Il 23,7% dei pensionati non rinuncia alle ferie, seguiti da impiegati (23,6%), operai (15%) mentre solo il 5,4% è dirigente ed il 4,2% libero professionista.

C’è però un timido segnale di ripresa per il traffico aereo all’interno del Vecchio Continente: Ryanair  cresce a +46%, Easyjet a +22%, Klm a +12% con una crescita settimanale positiva delle prenotazioni nel mondo (+23%) e si assiste a una ripresa regionale del turismo.

Ma il conto da pagare per la mancanza dei turisti extra Ue sarà alto: "La spesa turistica totale nel 2019 è stata di circa 84 miliardi di cui 44,3 miliardi grazie agli ospiti stranieri - evidenzia Giorgio Palmucci, presidente Enit -, che sottolinea come a causa del Covid-19: "Quest'anno temiamo di perdere 67 miliardi di spesa complessiva".

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