Bilancio negativo per le vacanze neve, sos di Federalberghi

Un calo diffuso che interessa sia le settimane bianche, sia i weekend sulla neve, dovuto soprattutto alla forte mancanza delle famiglie con figli. Questo il consuntivo che emerge dall'indagine sul turismo invernale condotta da Federalberghi.

Da gennaio a marzo le località montane italiane hanno visto la presenza di quasi 8,59 milioni di italiani rispetto ai 10,25 milioni del 2011. Una cifra che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, fa segnare una flessione di quasi 16 punti percentuali. Rispetto allo scorso anno un milione in meno di italiani ha trascorso una settimana bianca in montagna: 4,3 milioni di turisti contro i 5,3 milioni del 2011.

Coloro che, invece, hanno effettuato solo dei weekend sulla neve (in media 1,84  weekend a persona rispetto ai 2,3 nel 2011) sono stati circa 4,25 milioni (rispetto ai 4,95 milioni del 2011), per un calo del 14 per cento. Il giro d’affari delle settimane bianche (comprensivo di coloro che hanno effettuato, oltre alla settimana, anche qualche weekend sulla neve) è stato di 2,93 miliardi di euro, rispetto ai 4,32 miliardi del 2011, per un decremento del 32 per cento.

Il giro d’affari generato da coloro che hanno invece esclusivamente effettuato solo dei weekend sulla neve è stato di circa 2,42 miliardi di euro rispetto ai 3,43 miliardi del 2011, con una diminuzione di 30 punti percentuali. La flessione complessiva del giro d’affari, prodotto da tutti coloro che hanno fatto vacanze sulla neve, si attesta dunque sul 31 per cento.

"È il drastico ridimensionamento dei nuclei familiari  l’elemento che più di tutti ha influito sul risultato finale - spiega Bernabò Bocca, presidente Federalberghi -, portando la flessione a un risultato a due cifre. Ciò pur a fronte di un'attentissima politica dei prezzi che gli albergatori italiani da soli, senza alcun incentivo pubblico, hanno attuato assecondando il grave momento che il mondo intero sta attraversando".

Alla luce di questi pesanti risultati Bocca invoca l'aiuto del Governo "per il varo da un lato di politiche mirate al rilancio dell’immagine turistica dell’Italia, al fine di accrescere l’attrattività sia per gli italiani sia per gli stranieri del nostro giacimento montano e, dall’altro lato, per considerare seriamente il ricorso a misure di sgravi fiscali per le imprese interessate da questo stato di crisi".

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