Il turismo vince la paura

Le preoccupazioni per la sicurezza e l’incertezza economica svaniscono, quando si tratta di partire: ai viaggi la popolazione mondiale non intende rinunciare per nessun motivo, e le cifre lo dimostrano.

Gli ultimi numeri arrivano dall’Unwto, che ha stilato il bilancio dell’outgoing internazionale per i primi quattro mesi del 2015. Un bilancio che sottolinea la straordinaria resistenza del comparto dei viaggi: gli arrivi turistici sono infatti cresciuti di 4 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2014. In cifre assolute le destinazioni del pianeta nel primo quadrimestre hanno ricevuto 16 milioni di turisti in più rispetto al 2014, per un totale di 332 milioni di arrivi.

“È incoraggiante vedere come il settore abbia saputo consolidare gli eccellenti risultati degli ultimi anni, nonostante i timori dei viaggiatori e i disordini in molte parti del nostro mondo” commenta Taleb Rifai, segretario generale dell’Unwto. Per i governi nazionali il messaggio è chiaro: il turismo continua a essere determinante per lo sviluppo socio-economico e la creazione di posti di lavoro.

Altro segnale inequivocabile è che, oggi come non mai, non ha più senso parlare di ‘destinazioni mature’ come mete incapaci di attrarre nuovi flussi turistici. Ne è una riprova l’accelerazione del Vecchio Continente. La regione più visitata del mondo non mostra affatto segnali di stanchezza, anzi: nel solo mese di aprile gli arrivi turistici internazionali sono aumentati del 5 per cento. E, all’interno di questo dato, emerge come il caro, vecchio Mediterraneo continui a mietere successi, nonostante il periodo in esame sia quello della bassa stagione. I Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum hanno infatti ricevuto, nel primo quadrimestre di quest’anno, il 5 per cento di turisti in più sul 2014.

Meglio dell’Europa hanno fatto solo le Americhe, che hanno ospitato il 6 per cento di visitatori in più, ma il consuntivo è incoraggiante per tutte le aree del pianeta, con la sola eccezione dell’Africa, penalizzata dalla frenata degli arrivi nella parte settentrionale del continente.

Bilancio positivo, dunque, che per l’Unwto è foriero di un’estate all’insegna della crescita: secondo le sue previsioni da maggio ad agosto viaggeranno quasi 500 milioni di turisti, riportando l’inbound mondiale ai livelli del 2007, l’ultimo anno prima della grande crisi.

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