Il fisco confusionario e il contribuente smarrito

Le leggi (nel nostro caso: fiscali) confuse rendono confusa l'amministrazione fiscale: quanto sono comprensibili le norme fiscali italiane?

L'Italia è indubbiamente, tra i paesi economicamente più evoluti, uno di quelli che contraddistingue per un basso "appeal" fiscale e giudiziario.

Esempio emblematico: le istruzioni per la dichiarazione dei redditi: quest'anno le istruzioni fornite dell'Agenzia delle Entrate alle persone fisiche (vedi qui) sono di ben 321 pagine.

Ma ciò non basta: nonostante non ci siano state epocali novità rispetto allo scorso anno, l'Agenzia delle Entrate ha avvertito la necessità di diramare una circolare interpretativa di tali istruzioni (e questo già dice tutto) di ben 390 pagine (la circolare n° 13 del 31 maggio).
In tutto circa 700 pagine di istruzioni, circa 6 centimetri (se stampati fronte/retro): può bastare?

Questa poca chiarezza comporta due tipi di conseguenze:
– la perdita di consistenti chance di investimento e di attrazione di capitali e risorse: sia a causa della incerta ed aleatoria variabile fiscale (spesso gli esiti di un accertamento sono imperscrutabili), che per la durata eccessiva del contenzioso con l'annessa assoluta incertezza del risultato;
la non credibilità delle istituzioni, con un generale e radicato convincimento che la legge sia ingiusta e mal amministrata, oltre al rischio che i vari condoni (o "rottamazioni") portino alla consapevolezza della convenienza della trasgressione data la mancanza di ineluttabilità della sanzione.

Perchè ci troviamo in questa situazione?
Sicuramente fattore principale è l'instabilità parlamentare: questo condiziona negativamente il processo di formazione delle norme tributarie, che diventa il frutto di mediazioni e compromessi tra diverse correnti politiche.

Ma altrettanto sicuramente la componente dell'Agenzia delle Entrate, invece di semplificare e chiarire la confusione iniziale, interviene essa stessa a riempire di ulteriori contenuti, con ulteriori interpretazioni (ovviamente di parte, e di sicuro non a favore del contribuente), le già poco chiare norme fiscali italiane.

In tutto questo inseguirsi di norme ed interpretazioni, il destinatario della norma (il povero cittadino italiano) nel momento in cui deve prendere una decisione con implicazioni fiscali non è in grado di percepire con chiarezza il perimetro della liceità e della correttezza dei propri comportamenti, proprio perchè spesso le norme sono soggette a tante, troppe, diverse interpretazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate, delle Commissioni Tributarie e di tutto il farraginoso sistema tributario italiano.

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.euwww.travelfocus.it

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