Il virus della burocrazia

Un grande e pericoloso virus affligge l’Italia, purtroppo da decenni: è il virus della burocrazia, che colpisce ogni apparato statale, ad ogni livello e senza speranza di vaccino.

Dall’inizio della crisi coronavirus ad oggi, sono stati emanati: 1 Legge, 2 delibere del Consiglio dei Ministri, 5 Decreti Legge, 9 Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, 4 modelli di autocertificazione per poter circolare, 2 direttive del Ministero della Pubblica Amministrazione, 4 circolari INPS, 5 Circolari dell’Agenzia delle Entrate.

Può bastare?
Ovviamente no, perché le incongruenze, le incomprensioni e le inefficienze sono ancora molteplici.

Pensiamo ad esempio al famoso bonus 600 euro: ci hanno comunicato che il caos generatosi il 1 di aprile, con il blocco del portale Inps, è stato causato da presunti hacker (ma gli addetti ai lavori lo avevano previsto già da giorni): in un primo momento ci avevano detto che sarebbe stato un “click day” (cioè le domande di bonus sarebbero state accolte in base all’ordine di invio, una sorta di “chi primo arriva, meglio alloggia”): e così migliaia di italiani hanno passato la notte tra il 31 marzo ed il 1 aprile in bianco nel tentativo di inviare la domanda di indennità, molti senza successo. Ma l’INPS era già al corrente di tutti i dati richiesti ai contribuenti in fase di compilazione della domanda di indennità, ed avrebbe potuto erogare i 600,00 euro “in automatico”: ha invece voluto sottoporre i cittadini ad una umiliante procedura, forse nella speranza che qualche domanda non venisse presentata per sfinimento.

Ma pensiamo anche al credito d’imposta sui canoni di locazione: cioè gli affitti del mese di marzo di negozi e botteghe, potranno essere convertiti in un credito fiscale pari al 60% del canone di locazione, spendibile in F24 in diminuzione di altri eventuali debiti di imposta.
Peccato che questo credito sia a favore di chiunque, senza limiti di reddito o di utili pregressi: così le note boutique del lusso in Via Montenapoleone a Milano (canone di locazione medio: circa 10mila euro al metro quadro), potranno beneficiare di un lauto credito per rimpinguare ulteriormente le loro casse di certo non esangui, magari a scapito di qualche piccolo negozio di provincia.

Che dire poi del tema dei rimborsi delle imposte? In questi giorni di lockdown, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate lavorano forzatamente a ritmo ridotto ma con la Circolare n° 8 del 3 aprile da Roma ci rassicurano: gli uffici continueranno a svolgere l’attività istruttoria dei procedimenti relativi ai rimborsi (per fortuna!) con l’aggiunta di una frase inquietante: proseguirà anche la richiesta della documentazione utile ad eseguire l’istruttoria, con modalità volte a limitare gli spostamenti fisici.
Meno male che pensano anche alla nostra salute, peccato però che la realtà sia ben diversa: gli uffici dell’erario, infatti, nonostante sia operativa da ormai 16 mesi la fatturazione elettronica e tutti i dati siano comodamente a loro disposizione, per completare le loro verifiche richiedono ai contribuenti copie cartacee delle fatture elettroniche a loro inviate!
Se non è il colmo questo…

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.euwww.travelfocus.it

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