Uno spunto per salvare la stagione

Guardiamoci bene in faccia e non giriamo troppo intorno al problema. Anche se da qui a Ferragosto arrivassero le solite orde di disperati a caccia dell'offerta e si riempissero i troppi posti ancora disponibili, questo non porrebbe rimedio a una stagione deludente.

Eppure il primo trimestre era partito sotto ottimi auspici con i viaggi di nozze in crescita a produrre fatturato e redditività e, al contempo, a celare il calo delle prenotazioni su charter e crociere.

Poi, da aprile in avanti, si è assistito a vere e proprie folate di clienti, alternate però a intere settimane di blackout, con un'alta stagione mai realmente decollata.

I tour operator hanno a più riprese messo sul piatto over commission per le agenzie e sconti per i clienti, ma il risultato non è mai stato all'altezza delle aspettative.

I numeri sono impietosi: pur senza la Tunisia, e con l'Egitto ridotto ai minimi termini, ancora oggi, a pochi giorni dal picco stagionale, si vedono tanti (troppi) posti disponibili, con il risultato che ci troviamo tutti quanti a sperare nei disperati di ferragosto per mettere un tappo alla falla.

Ma sperare nei disperati, per definizione, tramuta noi stessi nella medesima categoria.
Come si è arrivati a questa situazione?

I fatti di Tunisi e Sousse, la generale instabilità del Nord Africa, la crisi greca (e quella italiana certamente non superata) hanno certamente prodotto una miscela non propizia, ma ogni azienda sana deve saper agire prontamente se il mercato si impigrisce, contrastando la situazione e cercando di generare domanda o convogliare su se stessa le poche richieste del momento.

Al contrario noi agenti di viaggi nei momenti in cui il mercato diventa pigro ci afflosciamo con lui, rimanendo puntualmente inermi a farci un sacco di domande, ma senza produrre soluzioni.
Dobbiamo cambiare! Ricordare alla gente che ci siamo e che per le loro vacanze devono affidarsi a noi, ma per farlo occorre presidiare attivamente il territorio.

Avete provato a contare quante prenotazioni avete fatto per l'estate, parametrandole al vostro bacino di abitanti? Quante potenziali opportunità avete perso?

Se vogliamo restare in piedi in un mercato così isterico e difficoltoso dobbiamo scordarci la pappa pronta da parte dei tour operator, perchè oggi la partita la si vince e la si perde in base a quanto ognuno di noi sarà performante sul proprio territorio.

Con le chiappe al calduccio in inverno e al fresco in estate non c'è speranza e se non troviamo il modo di generare domanda non ci sarà prenotaprima e last minute che tenga, perchè i nostri uffici rimarranno malinconicamente vuoti.

Mentre a febbraio cazzeggiavamo su Facebook durante l'orario di lavoro, migliaia di persone hanno prenotato il proprio volo low-cost per l'estate...nessuno di questi si sarebbe potuto intercettare?

Mentre in questo momento state leggendo questo blog vi sareste potuti mettere a programmare qualcosa per l'autunno, per evitare di dire tra qualche mese che senza l'Egitto non c'è niente da vendere.

Perchè l'attendismo è un difetto che l'imprenditore lungimirante non si può permettere, ma che purtroppo, guarda caso, è anche il più grande difetto di noi agenti di viaggi.

Adesso sentitevi pure feriti nell'orgoglio, ma alzate le chiappe e andatevi a prendere per i capelli quel poco che c'è ancora da vendere perchè l'estate non è finita e a volte le gare si vincono grazie a un ottimo rush finale.

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