Le tendenze del WtmIl turismo che verrà

Il sentiment è fortemente positivo. Il 74% dei player del turismo prevede un incremento nei viaggi nel 2018 e l’80% delle aziende si aspetta un aumento delle prenotazioni e una conseguente crescita delle proprie imprese.

L’Industry Report del Wtm edizione 2017, che ha sondato 1.622 stakeholder del turismo fra aziende, destinazioni e buyer presenti nel corso della fiera londinese, mostra un deciso orientamento all’ottimismo per il mercato, malgrado le differenti congiunture internazionali. Tanto da far prevedere anche un incremento dei prezzi, intorno al 4%, che dovrebbero portare una boccata d’ossigeno nelle casse di compagnie aeree (quotate intorno al +3,5% nelle tariffe) e in quelle degli hotel, che si prevede aumenteranno le room rates del 3,7% in media.

Italia in grande spolvero
Se il 2017 è stato l’anno dell’Italia, il 2018 lo sarà ancora di più, dice l’Industry Report. Il 70% del trade turistico e il 60% dei turisti intervistati promuovono la Penisola come la destinazione più popolare dell’anno. Non solo: oltre il 50% delle aziende prevede forti incrementi nel nuovo anno per due mete nel mondo, l’Italia e la Cina.

Fra le destinazioni più ricercate in fiera, quelle con le quali i player vogliono instaurare nuovi rapporti di business, è ancora in testa l’Italia, seguita da Grecia, Turchia e Egitto.

La questione Brexit
È uno dei temi caldi dell’anno e lo sarà ancora di più a mano a mano che ci si avvicina al divorzio definitivo della Gran Bretagna dall’Europa. Oltre il 50% degli intervistati sostiene che la questione Brexit ha creato una reputation negativa del Regno Unito come destinazione di vacanza, e il 55% delle aziende si aspetta un impatto negativo sulla propria organizzazione e sul proprio business nel corso del 2018, anche e soprattutto per difficoltà di recruiting di personale Ue, che sta lasciando progressivamente la Gran Bretagna per la mancanza di idee chiare sul futuro.

Il 54% dei turisti, invece, manifesta una seria preoccupazione per l’incremento dei prezzi delle loro vacanze all’estero, a causa delle debolezza della sterlina.

Gli Stati Uniti e Trump
Un anno fa, all’apertura del Wtm, gli Usa si risvegliavano con un nuovo presidente, Donald Trump e con un effetto imponderabile sui flussi turistici. Oggi, ad un anno dall’elezione, il 40% delle aziende sostiene che gli Stati Uniti non sono un paese con cu fare business, mentre il 27% dei turisti ha meno piacere a scegliere gli States come meta per le sue vacanze.

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