Mele, Mappamondo:“Outgoing al palo. Più lontano anche il Capodanno”

Non ha peli sulla lingua e non ha problemi ad ammettere che “la situazione sul fronte del turismo outgoing sia palesemente peggiorata nel corso degli ultimi due mesi”. Andrea Mele (nella foto), amministratore delegato di Mappamondo, tira il freno sulla preventivata ripresa per il periodo di Natale-Capodanno. “Finché non ci sarà la possibilità di viaggiare nei Paesi extra Unione europea e finché resteranno chiuse le frontiere dei principali paesi con i quali si lavora, non sarà possibile mettere a punto alcuna strategia di ripartenza per la stagione invernale”.

Qualche preventivo per il 2021
Qualche richiesta di preventivo  per il 2021 comincia ad arrivare, “ma si tratta dell’1-2%  rispetto al normale flusso riscontrato in questo periodo. E nella grande maggioranza dei casi sono semplici consultazioni preliminari, in attesa che la situazione si normalizzi”.

Mappamondo al momento “E’ immobile. Negli ultimi sei mesi abbiamo lavorato e investito su nuovi progetti all’insegna del rinnovamento tecnologico, mettendo a punto un sistema di preventivazione ancor più performante e una programmazione rinnovata. Ora però siamo in attesa e l’obiettivo è quello di limitare al massimo le spese. La cassa integrazione arriverà a novembre e se per quella data non ci saranno spiragli di riapertura dovremo serrare le fila e prepararci a un inverno molto difficile”.

La vera difficoltà
Il manager spiega che “Ai clienti non fa paura tanto la possibilità di contrarre il virus quanto la situazione di incertezza sul futuro e i paletti imposti a una vacanza serena. Sono numerosi i paesi che hanno predisposto una sorta di ‘finta riapertura', che tuttavia finisce per scoraggiare i turisti a causa delle restrizioni e dei vincoli ai quali si deve sottostare. Inoltre e soprattutto, fino a quando non verrà eliminata la quarantena al rientro in Italia, ogni viaggio resta un’utopia”.
Ecco allora che anche Maldive e Dubai, di fatto aperti al turismo internazionale, restano per noi un miraggio.

Incognita sul futuro
Un altro problema sollevato da Mele riguarda comunque la futura ripartenza: “Quando finalmente si tornerà a viaggiare, sarà difficile mantenere qualità e quantità dell’offerta tradizionalmente garantita. Dmc, compagnie aeree, alberghi, agenzie di viaggi: tutti stanno patendo la crisi e molte imprese sono costrette a chiudere. Di conseguenza, a fine emergenza resterà forte l’incognita su un prodotto che non potrà più contare su alcuni dei suoi attori principali”.
Questi gli interrogativi ai quali Mele, e come lui molti altri t.o. impegnati sull’outgoing, non sa dare risposta. Anche se l’obiettivo di un allentamento delle misure verso i viaggi extra Ue resta sempre una speranza all’ordine del giorno.

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