Franco Tura, Mosaico, risponde a Peci: “Sbagliato convivere con il virus, meglio vaccino obbligatorio e ritorno alla normalità”

Dopo l’intervento di Marco Peci ripreso anche da questa testata, in cui il manager del Quality Group chiedeva alle autorità un cambio di passo sulla gestione della pandemia, puntando il dito contro i danni al turismo, anche il general manager di Mosaico Tour Operator, Filippo Tura, ha scritto a TTG Italia per fornire il suo punto di vista sulla situazione.

“A differenza di Marco Peci - scrive Tura - e di tanti altri operatori, ritengo sbagliata la scelta annunciata di convivere con il Covid specialmente per il nostro settore e particolarmente per i viaggi a lungo raggio. Dobbiamo invece chiedere provvedimenti rigidi per sconfiggere il Covid”. Tura mette in luce come in breve tempo si sia trovato un vaccino contro il virus, oltre ai farmaci per curarlo; quindi “il problema, ora che la produzione del vaccino è sufficiente per tutti, è quello di riuscire a vaccinare la totalità delle persone e nel frattempo bloccare la trasmissione del virus”.

Il manager di Mosaico sottolinea che a questo punto “è indispensabile l’obbligatorietà” e nel frattempo “per impedire la diffusione bisogna limitare la mobilità di tutti i servizi non indispensabili e porre particolare attenzione a comportamenti virtuosi come l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale, il lavaggio delle mani”. E aggiunge: “Occorreranno 3, 4, mesi o comunque il tempo necessario, poi potremo ricominciare a vivere e lavorare in libertà”.

Le conseguenze per il turismo
Una via differente, per Tura, non sarebbe praticabile. “Crediamo veramente - si chiede - che economicamente sia preferibile riavviare l’attività creando, con la pandemia in atto, corridoi turistici per poter far partire turisti temerari che poi al primo annuncio di focolai vorranno subito rientrare avviando un contenzioso, appannaggio di avvocati e assicuratori?” E aggiunge: “Quali saranno i guadagni dei tour operator che possano giustificare l’enorme sperpero di risorse dovuto alle spese per la sanità  per gestire una situazione sanitaria irrisolta? Non sarebbe meglio invece utilizzare quei soldi per fornire ristori alle aziende e ai dipendenti per poter tenere in piedi il nostro settore fino quando non si potrà viaggiare in sicurezza?”

Tura a questo punto auspica che gli esperti analizzino “da un punto di vista economico il rapporto costi/benefici dei due comportamenti, tenendo in considerazione che con la seconda soluzione andremmo a migliorare la situazione sanitaria del nostro paese diminuendo i ricoveri e i morti che una convivenza col Covid favorirebbe”.

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