Il segreto di Emirates25 anni fa il Roma-Dubai

Quattro aeroporti, il collegamento Milano-New York come unico esempio di volo in quinta libertà dalla Penisola, il ruolo di pioniere per l’utilizzo dell’A380. Ma anche oltre mille assistenti di volo e 164 piloti italiani nell’organico. E 10 milioni di passeggeri trasportati.

Sono queste le cifre che accompagnano i 25 anni di Emirates in Italia, una scommessa, quella del vettore di Dubai, condita da una progressiva crescita nel corso degli anni che ha portato il vettore oggi ad effettuare 56 frequenze alla settimana da Malpensa, Fiumicino, Venezia e Dubai.

“L’Italia è uno dei mercati chiave in Europa per Emirates, e l’impegno dimostrato nel corso di questi anni ne è una prova – mette in evidenza il general manager per l’Italia Fabio Lazzerini -. Abbiamo sviluppato in maniera attenta e costante le nostre attività in Italia, lavorando a stretto contatto con i partner commerciali, per incrementare i servizi di pari passo con la domanda che veniva dal mercato”.

Le tappe
Tutto iniziò nel 1992, con il primo collegamento tra Roma e Dubai e la lenta e progressiva scoperta di una destinazione prima solo business e poi improvvisamente meta turistica (stop over nei primi tempi, destinazione secca a seguire). Nel 2000 il primo aumento, con i voli da Milano e 7 anni dopo Venezia. Tappe di una piccola invasione che nel decennio successivo si traducono in una presenza più ampia, con la sponsorizzazione del Milan e poi l’anno successivo, il 2011, il primo volo dell’A380. Passano due anni e, non senza contrasti, Emirates si lancia sulla Milano-New York. Infine nel 2015 l’ultimo colpo a sorpresa: il volo su Bologna.

“I clienti italiani hanno dimostrato di essere una fetta importante della clientela globale – conclude Lazzerini -. Abbiamo visto il numero dei passeggeri aumentare costantemente nel corso degli ultimi 5 anni”.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana