Nuovo Piano Bus di Roma, l'allarme delle associazioni

Il nuovo Piano Bus rischia di azzerare i flussi turistici a Roma e di far crollare la filiera turistica ed economica locale. È l'allarme lanciato dalle forze produttive della Capitale, che alzano gli scudi contro il nuovo 'Regolamento bus turistici' proposto per le vie brevi dall'assessore alla Città in movimento, Linda Meleo.

"In 17 anni non era mai capitato di trovare un metodo di gestione così dittatoriale da parte di un'amministrazione - tuona Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma - e, nonostante i problemi affrontati con le vecchie giunte, non avevamo sperimentato una tale assenza di dialogo".

Secondo gli operatori il nuovo piano, che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio 2018, sarebbe orientato a proibire ai turisti di accedere al centro della città, al netto di poche deroghe, e ad aumentare di 17 volte le tariffe di accesso. "Se guardiamo alle altri capitali europee - interviene Tullio Tulli, direttore generale Anav -, scopriamo che nessuna ha un sistema di restrizione e di tassazione all'accesso, ma solo sistemi di regolamentazione validi per tutti i veicoli a motore e relativi alla sosta, non all'accesso".

I dati diffusi in occasione della conferenza stampa mirano a confutare le argomentazioni portate avanti dall'assessorato. "Un recente studio dell'Università La Sapienza dimostra che i picchi di inquinamento di Roma non sono legati ai bus turistici - conclude Roscioli - e che lo spazio di sosta è di 0,6 mq per passeggero, contro i 5,2 mq delle autovetture".

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