O'Leary, Ryanair: "Carenza di piloti, Brexit, Airbnb: ecco le soluzioni"

“Ho la netta impressione che più ci avviciniamo a Brexit e più il popolo britannico prenderà in considerazione l’ipotesi di un dietrofront. Brexit è l’idea più stupida che io abbia mai visto: è la prima volta che io vedo una popolazione votare per diventare più povera”.

Michael O’Leary, ceo di Ryanair, torna su uno dei temi più ricorrenti e che tocca da vicino (anche) la sua compagnia. I timori restano alti in merito al rischio che un’interpretazione più stretta della separazione è possa costringere il vettore a chiudere i voli sulla Gran Bretagna. Ma non solo.

Assetti societari da rivedere
In un’intervista rilasciata al portale Tnooz, il manager ha anche ricordato come sia alto il rischio di dovere rivedere tutta la struttura societaria. “Stiamo studiando diverse soluzioni – ha evidenziato – per fare in modo che gli investitori non Ue stiano sotto il 50 per cento. Ma più di noi rischia Iag: come porà mantenere la proprietà di Iberia o Aer Lingus?”.

Pilot shortage
Altro tema caldo la carenza di piloti, che potrebbe portare di nuovo a una situazione di emergenza come lo scorso autunno. In questo caso la soluzione adottata al momento è quella della tecnologia, con il raddoppio dei simulatori per il training attraverso un investimento da 50 milioni di euro, per formare i 1.300 piloti già reclutati e i circa mille che arriveranno in seguito.

Niente accordo con Airbnb
Ultimo tema Ryanair Rooms: su questo argomento negli ultimi giorni erano circolati rumors circa un clamoroso accordo in arrivo con Airbnb. Sul tema O’Leary taglia corto: “Non è un percorso praticabile – dice -. Con Ryanair Rooms vogliamo che gli albergatori o chi affitta lo faccia direttamente attraverso il nostro portale. Non vogliamo pagare commissioni a Airbnb”.

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