Il sistema low costnell’occhio del ciclone

Avevano basato il loro modello su percentuali di riempimento da capogiro. E ora che il mondo dei viaggi è stato messo alle strette dalle limitazioni agli spostamenti, per le compagnie low cost (come per tutto il trasporto aereo) è stato un durissimo colpo. Ma a questo si va ad aggiungere la lotta spietata per la conquista dei pochi passeggeri disponibili.

Ed è proprio questo il terreno insidioso su cui si gioca la partita, sempre più tesa, tra compagnie low cost e tradizionali. Il Covid ha lasciato tutti a terra per diverse settimane e questo, per un business dagli altissimi costi fissi come quello del trasporto aereo, è stata una vera rasoiata sui conti, in grado di far vacillare anche i colossi.

Ora la ripresa dei viaggi appare ancora lenta, con cifre sicuramente diverse da quelle di fine marzo, ma comunque lontanissime dai numeri di 12 mesi fa. La luce in fondo al tunnel c’è, ma arrivarci è un altro paio di maniche.

Il trasporto aereo si è trovato ad aver a che fare con una situazione decisamente inedita: dopo anni di crescita continua ora deve affrontare una frenata che nessuno avrebbe mai immaginato. E a poco serve il petrolio ai minimi storici: quello che fino a pochi mesi fa era la vera ‘variabile impazzita’ del comparto, in grado di decidere le sorti dei bilanci, ora è solo un fattore secondario di fronte agli aerei lasciati negli hangar.

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