Ita Airways, Msc si ritira:“Mancano le condizioni”

Ci sono volute solamente poche ore perché i rumors che avevano iniziato a circolare con insistenza intorno al Gruppo Msc trovassero una conferma ufficiale: il colosso dello shipping che controlla anche Msc Crociere ha deciso di tirarsi fuori dalla partita per la privatizzazione di Ita Airways.

In una nota diramata nella serata di ieri la società di proprietà della famiglia Aponte ha spiegato che “Il Gruppo Msc, leader mondiale del trasporto merci e passeggeri, conferma di avere già informato le autorità competenti di non essere più interessato alla privatizzazione di Ita non ravvisandone le condizioni nell’attuale procedura”. Porte chiuse, quindi, all’acquisizione nonostante che circa un mese fa il chairman della compagnia crocieristica Pierfrancesco Vago avesse detto che il gruppo era ancora interessato all’operazione.

Che qualcosa fosse cambiato lo si era intuito nel momento che alla riapertura della data room per preparare le offerte riviste e migliorate si fosse presentato il Gruppo Lufthansa da solo, cosa mai successa prima considerando che la proposta presentata insieme a Msc prevedeva il ruolo forte, anche a livello azionario, da parte di quest’ultimo.

Le ipotesi in campo
Cosa succederà a questo punto? Intanto resta da capire quali siano le reali intenzioni della compagnia aerea tedesca, che continua a confermare il proprio interessamento, ma a una condizione, come aveva ribadito non molto tempo fa il ceo Carsten Spohr: che si tratti di una vera privatizzazione, ovvero che il ruolo del Governo, se dovesse mantenere delle quote societarie, sia minimo e lasci campo libero alle decisioni del gruppo tedesco. Sicuramente quello che si rischia ancora una volta è un nuovo allungamento dei tempi per la chiusura della vendita, considerando anche che da parte dell’altro contendente, il fondo Certares insieme a Air France-Klm e Delta, non sono più arrivati segnali e al momento non risultano presenti in data room.

La rotta del Governo
Quello che è certo è che il Governo Meloni ha fretta di chiudere per evitare di dovere nuovamente intervenire a livello economico in un momento in cui, come è emerso ieri in fase di definizione della Manovra di Bilancio, mancano le coperture. Anche a costo di perdere il controllo della compagnia di bandiera.

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