Riapertura dei corridoi: le reazioni del turismo

A poche ore di distanza dalla nota del Ministero del Turismo che annuncia la prossima apertura dei “corridoi per le mete esotiche”, arrivano le prime reazioni dell’industria dei viaggi. Il turismo organizzato sembra apprezzare il segnale lanciato dal dicastero guidato da Massimo Garavaglia, ma invoca rapidità di azione e sostegni immediati alle imprese del comparto.  

“Liberiamo gli italiani da una gabbia che non ha alcuna ragione di esistere - dice in una nota il presidente di Fto, Franco Gattinoni -. Ai ministri Garavaglia e Speranza diciamo: ripristinare i corridoi turistici con voli ‘covid tested’ per le sole mete esotiche è un primo passo, ma ci si deve muovere per riaprire subito alla totalità dei viaggi e delle mete extra-Ue”.  

Una piena apertura dell’outgoing, con le giuste regole di sicurezza, aggiunge Gattinoni, “consentirebbe al comparto di riguadagnare gli oltre 10 miliardi di fatturato persi. Peraltro questo darebbe una spinta anche all’incoming di turisti stranieri che è comunque crollato rispetto al 2019, a dispetto di una narrazione distorta secondo cui l’estate che sta passando sia stata tutta rose e fiori per il turismo italiano”. “Non si capisce - aggiunge il presidente della Federazione Turismo Organizzato - perché oggi ci si possa ammassare nei treni regionali senza green pass e al tempo stesso sia vietato viaggiare in aereo fuori dalla Ue persino per chi ne è munito. L’Italia vive una situazione di handicap competitivo rispetto a Paesi e operatori europei, handicap che continua a colpire le imprese del comparto dopo quasi due anni di enormi difficoltà e che rischia di consegnare in mani straniere un intero settore del nostro turismo”.  

La posizione di Assoviaggi
Sulla stessa linea Assoviaggi. “È un primo passo nella direzione delle richieste del comparto del turismo organizzato, ma occorre fare di più”, dichiara il presidente nazionale dell’associazione, Gianni Rebecchi.  

Una mossa importante quella del Ministero, ma che ancora, per l’associazione, non basta: “In attesa della messa a punto di procedure e protocolli di sicurezza - sottolinea Rebecchi - servono ristori immediati dopo 18 mesi di fermo delle imprese”. Secondo il presidente, infatti, a essere frenato è stato anche il flusso del mercato europeo, sia in outgoing che in incoming, “affossato da regole di ingresso spesso confuse dei singoli Stati e dal chiasso mediatico provocato dalle modifiche sulle regole del Green pass, oltretutto introdotte in piena stagione turistica”.

Agenzie in difficoltà
Per le agenzie di viaggi, nello specifico, non c’è stato respiro neanche dalla domanda interna, “ormai completamente disintermediata dai portali internazionali di prenotazione”. A questo punto, per l’associazione si rende urgente un confronto con il Governo “che coinvolga anche i sindacati, per mettere a punto un piano mirato a tutela del comparto”.

“Servono subito nuovi contributi a fondo perduto per un settore ormai allo stremo e con licenziamenti e chiusure alle porte” ribadisce il presidente di Assoviaggi, che chiede anche un prolungamento della moratoria sui finanziamenti e del credito d’imposta sugli affitti fino a tutto il 2022, agevolazioni sugli investimenti in tecnologia e in formazione e ammortizzatori sociali ‘riformati’ per gli occupati del settore.

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