Il commento del direttore
Remo Vangelista
Partito come agente di viaggi si è trasformato in tour operator solido ed ora aspira a diventare anche albergatore. Cesare Landi, amministratore unico di Soset non si accontenta più di Fruit e Inviaggi e mira in alto. Il business plan sino al '27 deve correre veloce, passando dagli attuali 30 milioni di ricavi (previsione per fine dicembre) ai 50 milioni del '27.
Una crescita impetuosa che dovrà passare per forza attraverso l'ampliamento del business e nuove acquisizioni. Landi in questa intervista de il Caffè con il direttore non nasconde la volontà di mettere mano alla cassa della società per offrire prodotti diversi al mondo della distribuzione.
Landi, partiamo dall'obiettivo 50 milioni. Una crescita molto spinta. Come pensate di arrivarci?
Stiamo valutando di siglare nuovi contratti per commercializzare nuovi villaggi e puntiamo a differenziare l'offerta. Per questo apriremmo un boutique hotel ad Aversa. Intendiamo anche ampliare il raggio d'azione di InViaggi.
Potrebbe non essere sufficiente per generare l'impennata dei ricavi prevista. Avete nel cassetto qualche acquisizione anche nel campo del tour operating?
Come prima cosa stiamo valutando di acquisire una serie di immobili nelle città d'arte per entrare nel ricettivo in modo più strutturato. Poi ammetto che da qualche tempo abbiamo avviato una ricerca per entrare nel Nord Italia attraverso qualche brand già presente sul mercato. Con Inviaggi stiamo facendo un bel percorso di crescita, ma l'ingresso di un nuovo tour operator in casa Soset ci consentirebbe di fare il salto di qualità nel Nord del Paese. Ci stiamo lavorando in questi mesi.
Parliamo di Inviaggi e di Ramon Parisi?
Parisi ha fatto un gran lavoro. Siamo arrivati a 3,5 milioni di fatturato, però questa è un'impresa che può correre veloce ed arrivare presto alla soglia dei 10 milioni.
Con ancora Egitto a tirare il gruppo?
Speriamo perché anche su questa destinazione sono arrivate in massa le low cost e con i loro prezzi ci hanno fatto soffrire su alcune aree. Ma dobbiamo rilanciare l'azione e per questo entro fine novembre daremo alle 3.500 adv clienti un nuovo sistema di prenotazione. Siamo un'azienda che vende anche al consumatore finale, ma la distribuzione per noi è centrale nel progetto di sviluppo.
Se con le low cost non è semplice trattare, direi che anche con i vettori tradizionali si fatica. È d'accordo?
Non tira aria di burrasca, ma le difficoltà e le incomprensioni ci sono sempre. Sono troppo rigide le compagnie aeree e poco inclini alla trattativa.