Il commento del direttore
Remo Vangelista
La sfida del futuro si giocherò tutta sulla tecnologia. Ne è convinto il direttore commerciale di Quality Group, Marco Peci, che conferma come all’interno del suo gruppo si stia lavorando per velocizzare e migliorare gli strumenti in grado di rendere più performanti gli outfit da offrire a consumatori e agenzie di viaggi.
“Tante criticità si risolveranno con l’intervento della tecnologia. Penso ad esempio ai disagi in aeroporto causati dall’inadeguatezza nella gestione della mole di traffico che ha caratterizzato anche l’estate 2024 e che potrebbe essere attenuata attraverso le nuove tecnologie come il riconoscimento facciale. Ma penso anche alla generale carenza di personale qualificato: nel caso delle guide parlanti italiano stiamo testando traduttori automatici avvalendoci delle ultime possibilità offerte dall’IA”.
Un altro nodo da affrontare rimane quello dell’overtourism, che in questa fase di ripresa dei flussi internazionali sta interessando alcune destinazioni prese d’assalto dai viaggiatori come il Giappone. “E’ vero che il problema c’è per tutti – ammette Peci – ma ogni attore della filiera può adottare misure diverse, all’insegna di quella flessibilità che resta necessaria nell’approccio verso le diverse destinazioni”. Nel caso del Giappone, il Quality Group può contare su un ufficio a Tokyo dove lavorano stabilmente dieci collaboratori. “In un momento in cui l’incremento dei turisti porterebbe a standardizzare i servizi, ci muoviamo controcorrente, per garantire quella flessibilità e quell’approccio tailor made che fidelizzano il cliente attratto da un prodotto di qualità e da esperienze uniche”.
Intanto, l’anno fiscale che si chiuderà al 30 settembre porterà al Quality un incremento di fatturato che dovrebbe oscillare intorno al 10%. “Dovremmo arrivare ai 220-225 milioni di euro – spiega il manager – con una crescita di passeggeri dell’8% circa. Anche la marginalità rimane buona, anche se va costantemente difesa puntando su un servizio veloce e vicino alle richieste della clientela”.
Il 2024 si è rivelato quindi un anno “Meno complesso rispetto al 2023. Sia per quanto ha riguardato la preventivazione, con un maggiore anticipo delle richieste, sia sotto l’aspetto dell’operatività, con il problema relativo alla carenza di guide e personale degli hotel risolto al 90%”.
Unico neo: la situazione degli aeroporti, dove hanno continuato a pesare cancellazioni e ritardi importanti. “Gli aeroporti non sono adeguati a gestire il traffico attuale, ma ritengo che nel 2025 anche sotto questo aspetto assisteremo alla svolta. Le compagnie aeree dovrebbero ricevere i nuovi aerei e ritornare agli operativi ‘normali’. Ci sono anche i primi segnali di riallineamento delle tariffe aeree, a cominciare da quelle per le mete orientali”.
Un quadro generale quindi positivo, che va tuttavia monitorato con attenzione. “Rimane fortemente iniquo - chiude Peci - il carico di garanzie e assicurazioni che t.o. e devono affrontare rispetto ad altri soggetti operanti nello stesso mercato”. Un elemento che condiziona i conti della filiera organizzata e la sua possibilità di continuare a crescere in modo sano.