Turismo verso le urne:i programmi a confronto

Il centrodestra punta sur i voucher lavoro e sul contrasto all'abusivismo delle professioni. Il Pd sul rilancio dei borghi e sul turismo lento, il M5S su una piattaforma per l'incoming. Sono alcune delle priorità legate al mondo del travel messe nero su bianco da partiti e coalizioni in vista del voto del 25 settembre. Un appuntamento ormai prossimo, ma che lascia ancora dubbi sulla capacità reale della politica di affrontare questioni che tengono sulle spine gli operatori del settore.

Azione-Iv
Il programma congiunto di Azione e Italia Viva verrà illustrato oggi, ma un'idea del peso riservato al Turismo la si ricava già scorrendo il programma di Carlo Calenda diffuso a fine luglio. Un documento nel quale manca un riferimento puntuale al comparto, ma dove invece sono espresse chiaramente le posizioni rispetto a temi d'attualità come la vendita di Ita Airways, il cui iter di privatizzazione "va concluso al più presto". E sulla direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali che, secondo il terzo polo, "va finalmente applicata".

Centrodestra
Il primo passaggio dedicato al Turismo del programma condiviso da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi moderati riguarda l'estensione dell'utilizzo dei "voucher lavoro, in particolar modo per i settori del turismo e dell'agricoltura". Un punto fermo cui si aggiungono la "costituzione di reti di impresa del comparto turistico", il "sostegno alla presenza dell'Italia nei circuiti dei grandi eventi internazionali", il "supporto alla digitalizzazione" della filiera e il "contrasto all'esercizio abusivo delle professioni e delle attività del turismo e della cultura". E per quanto riguarda Ita? La posizione ufficiale è quella di Giorgia Meloni che nei giorni scorsi ha espresso la sua contrarietà alla conclusione del processo di vendita e rivendicato la responsabilità del rilancio del vettore a chi governerà dopo le elezioni.

Movimento 5 Stelle
È il paragrafo "Dalla parte del Turismo" a condensare il pensiero del movimento di Giuseppe Conte in materia. La strategia dei pentastellati mette al primo posto l'istituzione di "una piattaforma per l'incontro tra i bisogni dei turisti e l'offerta del territorio italiano, utile a incrementare la capacità di vendita di prodotti e servizi anche delle Pmi agricole e artigiane". Ma anche la necessità di un piano pubblico di assunzioni "per superare il grave sottodimensionamento del ministero dei Beni Culturali", di un "freno alle esternalizzazioni e contrasto all'uso distorto del volontariato e dei lavoratori della cultura" e di "misure di protezioni e valorizzazione del patrimonio culturale italiano".

Partito Democratico
È invece sotto la voce "Piano nazionale per il recupero e per il rilancio dei borghi italiani" che va rintracciata la vision del Pd sul turismo. Il piano del partito di Enrico Letta prevede "esenzioni fiscali per le attività commerciali nei piccoli comuni", "riqualificazione in chiave sostenibile dell'edilizia rurale storica" e la promozione internazionale della Capitale italiana della Cultura. "Questo - si legge nel documento - permetterà di arricchire l'offerta di turismo culturale, la promozione di forme di turismo lento in chiave sostenibile, favorendo esperienze di viaggio innovative, come nel caso dei treni storici ad alta panoramicità".

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