Ok, il prezzo non è giusto
La partita del Mare Italia
nella morsa delle tariffe

Su una cosa tutti sembrano essere d’accordo: è difficile proporre il Mare Italia alla clientela con i prezzi attuali. E molti, infatti, si rivolgono ad altre destinazioni. Così, l’invenduto cresce e il last minute diventa molto più di una semplice ipotesi.

“La prima richiesta che ci fanno è sempre Italia o Mediterraneo; accade per il 70% dei preventivi - racconta Paola Frigerio, travel, marketing e network director di Frigerio Viaggi -. Poi quando arriviamo ai prezzi chiedono sempre qualcosa di meno caro”.

Ma la vera domanda è: come hanno fatto i prezzi ad arrivare a questi livelli? Certo, c’è l’aumento dei costi del personale, dei fornitori, dell’energia. Ma non è solo questo. A spiegare una parte del meccanismo è Adriano Apicella, ceo di Welcome Travel Group. “A fare la sua parte è il prezzo dinamico - ricorda -. Come sappiamo, i mercati esteri si muovono con molto più anticipo rispetto a quello italiano. E dunque, con questo schema, si accaparrano i prezzi migliori. Le tariffe salgono e quando arriva il mercato italiano restano solo i prezzi più alti”. Solo che poi si affaccia l’invenduto “e allora arriva il last minute”.

La contropartita

Quasi una sorta di circolo vizioso, dove un processo nato con l’obiettivo di spingere l’anticipo di prenotazioni ha come contraltare, talvolta, quello di favore l’ultimo minuto.

Comunque stiamo le cose, “serve una revisione seria della strategia di pricing per agosto - aggiunge Antimo Russo, direzione network Gruppo Bluvacanze -: finché i listini non saranno più coerenti con il valore reale percepito dal cliente, la domanda continuerà a deviare, e con essa anche i flussi di vendita nelle agenzie”.

Tutto sta a vedere se i prossimi mesi faranno tesoro di quanto sta accadendo in queste settimane. E se ci sarà una marcia indietro sui prezzi.

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