Ita-Lufthansa: l’ok dell’Ue ‘costa’ 680 milioni

Quattro milioni di clienti in meno e la rinuncia a oltre 680 milioni di euro di ricavi all’anno. Questo il ‘costo’ che Ita Airways e Lufthansa dovranno sostenere se vorranno ottenere l’ok di Bruxelles alle loro nozze. In linea con le richieste dell’Ue, infatti, i vettori dovranno rinunciare a 39 rotte nelle quali, secondo l’Antitrust comunitario, l’unione tra le compagnie ridurrebbe in modo significativo la concorrenza.

Le rotte sotto esame

Le obiezioni che la Direzione generale della Concorrenza Ue ha inviato nei giorni scorsi al Ministero dell’Economia e a Lufthansa, come spiega Corriere della Sera, riguardano, tra gli altri, i 12 voli diretti tra il nostro Paese e l’Europa centrale, che fanno ricavare a Ita e Lufthansa oltre 265 milioni di euro all’anno, oltre ai 14 voli diretti o con scalo - sempre tra Italia ed Europa - che portano nelle loro casse circa 73 milioni. Altri 286 milioni si registrano dagli otto collegamenti intercontinentali diretti tra Roma Fiumicino e Usa/Canada, cui si aggiungono 58 milioni di ricavi sulle cinque direttrici di lungo raggio con scalo (ad esempio la Firenze-New York).

“Dire che su 15 rotte intercontinentali ne sono problematiche 8 per noi è una cosa preoccupante, quindi vedremo di farle ridurre” ha commentato il presidente di Ita, Antonino Turicchi. I negoziati tra Bruxelles, Roma e Francoforte - spiegano al Corriere due fonti Ue - sarà oggetto di negoziati tra la seconda metà di aprile e la prima metà di maggio.

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