Il commento del direttore
Remo Vangelista
Non cambia nulla per il turismo e per i trasporti con il nuovo governo di Paolo Gentiloni.
Il neo presidente del consiglio, che ha giurato ieri sera con i membri del nuovo esecutivo, ha cambiato ben poco nella compagine governativa rispetto al precedente esecutivo Renzi.
Al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo resta Dario Franceschini, una riconferma che è chiaro segnale di continuità con l'azione precedente.
Stessa sorte tocca al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che rimane saldamente nelle mani di Graziano Delrio, a cui si devono gli ultimi accordi con Ryanair e easyJet che hanno assicurato investimenti nel comparto del trasporto aereo.
Al Ministero dello Sviluppo economico confermato Carlo Calenda, così come nel ruolo chiave dell'Economia resta in carica Piercarlo Padoan.
Novità invece per il Ministero degli Esteri: il dicastero è stato infatti assegnato ad Angelino Alfano.
Si resta in attesa, nei prossimi giorni, delle nomine dei nuovi sottosegretari, sui quali potrebbero esserci riconferme così come cambiamenti, per cercare di ampliare la maggioranza sulla quale il governo Gentiloni potrà contare.
Il nuovo premier ha comunque sottolineato fin dal discorso con cui ha sciolto le riserve e accettato l'incarico che l'azione del suo governo sarà nella linea di continuità con l'esecutivo di Matteo Renzi.