Walsh, Iata: “Il peggio è passato ma il lungo raggio patirà ancora”

Il peggio è passato. Parola di Willie Walsh. Il vulcanico ceo della Iata forse per la prima volta pronuncia la frase che tutto il settore del trasporto aereo stava aspettando. Dopo avere toccato il fondo e avere iniziato la risalita per le compagnie aeree è arrivato il momento di constatare che il recupero in corso è reale e, probabilmente, irreversibile.

Certo, il virus continua a circolare e qua e là vediamo impennata dei contagi e nuovi provvedimenti restrittivi, ma non ai livelli dello scorso anno. Tuttavia, ammonisce l’ex ceo di Iag e prima ancora di British Airways, manca ancora un tassello importante e continuerà a mancare ancora per tutto il prossimo anno. Se infatti da una parte, si legge su TTG Media, le previsioni della Iata fanno prevedere un traffico domestico già al 75 per cento del livelli pre covid entro fine anno e un quasi pareggio nel 2022, per i voli internazionali bisognerà attendere ancora e il prossimo anno si potrà arrivare non oltre il 44 per cento.

Business travel
Un problema non da poco se si considera che il lungo raggio è il segmento più importante per fare margini e che il business travel non è destinato a riprendersi a pieno ritmo ancora per molto.

Le previsioni
Walsh inoltre ha fornito le cifre aggiornate relative al peso economico della pandemia sul trasporto aereo, portandolo a oltre 200 miliardi di dollari. Una cifra ripartita tra 2020, 138 miliardi, l’anno in corso, 52, e il prossimo durante il quale le perdite perdureranno anche se ‘solo’ per 12 miliardi.

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