Voli, è allerta massima: cosa si rischia in estate

Scioperi; mancanza di personale per le compagnie e per gli aeroporti; infine ritardi nelle consegne degli aerei. Gli ingredienti sono sempre gli stessi e anche quest’anno, alla vigilia dei mesi caldi della stagione dei viaggi, il campanello di allarme è suonato per tutto il mondo del trasporto aereo e, di riflesso, per i viaggiatori. Europa e Stati Uniti in primis rischiano di fare il bis e di trovarsi di fronte a un’estate condita da ritardi e cancellazioni nei voli o, comunque, a una programmazione monca perché non in grado di soddisfare le necessità di una clientela sempre più numerosa.

L’ultimo ‘colpo’ lo hanno inferto a poche ore di distanza una dall’altra Airbus e Boeing. Parole dirette e chiare alle compagnie aeree in attesa dei nuovi velivoli per rimpolpare la flotta: prima il consorzio europeo, che ha ribadito che non solo non riuscirà a soddisfare tutte le richieste dei vettori per i suoi modelli della classe A320 (i più richiesti, ovviamente), ma che il problema si protrarrà anche nel 2024.

Il caso B737 Max
Il colosso americano, invece, ferme restando le stesse difficoltà di Airbus nella realizzazione degli aerei, si è trovato di fronte a un altro ostacolo: i B737 Max (velivoli che hanno attraversato ormai innumerevoli peripezie) dovranno avere una nuova certificazione per alcuni difetti riscontrati a livello di carlinga. Niente di pericoloso e quindi nessuna necessità di fermare gli aerei già in uso (sarebbe stato un disastro…) ma stop alle consegne per circa tre mesi con buona pace di quei vettori, come Ryanair, che per l’estate ne attendevano oltre venti per supportare la programmazione.

Scioperi
Alla voce scioperi la situazione appare tutt’altro che rosea: dai controllori di volo in Francia agli addetti alla sicurezza dei principali hub europei passando per gli stop qua e là dei dipendenti delle compagnie (oggi giornata calda in Italia, per esempio), gli ingredienti ci sono tutti per tenere in allarme chi deve viaggiare, anche in questo giorni dei ponti primaverili.

Problemi negli Usa
E anche se non ci si trova di fronte a giornate di scioperi, i grandi aeroporti anche quest’anno dovranno fare i conti con la carenza di personale, aggravata da situazioni salariali che non attirano i lavoratori e lasciano buchi che nei periodi di picco diventano ad alta tensione. Un problema che negli Stati Uniti ha portato le principali compagnie a cancellare preventivamente diverse decine di migliaia di collegamenti per evitare problemi dell’ultimo minuto.

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