Il commento del direttore
Remo Vangelista
La situazione al momento è grave, ma sotto controllo. E la popolazione greca ha dato ancora una volta prova di grande generosità aprendo le proprie case agli oltre 30mila sfollati costretti a evacuare l’area sud dell’isola.
Gaetano Stea, cpo del Gruppo Nicolaus, fa il punto sulla situazione a Rodi in una fase nella quale le notizie di susseguono senza sosta. “Il Nicolaus Club Labranda Kiotari Miraluna si trova nell’area interessata da uno dei principali focolai di incendio sull’isola di Rodi – spiega il manager a TTG Italia -. Detto questo, occorre fare chiarezza su diversi aspetti. Innanzitutto, gli incendi sono circoscritti all’area a sud di Lindos, nella zona appunto di Kiotari e Lardos. La parte centro-nord non è minimamente coinvolta dagli incendi e le strutture turistiche stanno lavorando come di consueto. Va poi sottolineato che molte informazioni riportate dalla stampa italiana si riferiscono ai giorni scorsi, in quanto da questa mattina il vento ha nuovamente cambiato direzione e sta spirando nuovamente verso il centro dell’isola”.
Malgrado il Nicolaus Club Labranda Kiotari Miraluna non sia stato interessato dall’incendio – “sono state coinvolte solo le strutture che si trovavano lato montagna e non lato mare” – i clienti sono comunque stati evacuati. Gli incendi infatti, sviluppatisi nell’area montuosa nel centro dell’isola, si sono propagati verso le coste meridionali a causa di un improvviso cambio di vento che non era stato previsto.
“Tutta l’area è stata evacuata a partire da sabato pomeriggio e turisti e abitanti sono stati smistati in centri di prima accoglienza, dai palazzetti dello sport alle case private”.
Il Gruppo Nicolaus non ha perso tempo: “L’emergenza è stata gestita da una nostra task force operativa H24, che ha censito tutti i nostri clienti geolocalizzandoli e portando loro informazioni e assistenza. Molti sono già stati rimpatriati grazie anche ai tre voli notturni predisposti la scorsa notte da Neos. Altri hanno deciso di aspettare il volo di rientro programmato – l’aeroporto dell’isola non è coinvolto dagli incendi ed è perfettamente funzionante -. Altri ancora hanno preferito prenotare un volo di rientro anticipato”.
Una volta terminati gli ultimi rimpatri, che avverranno nel giro di un paio di giorni, il consiglio di Stea a chi deve ancora partire per recarsi nell’area Sud dell’isola è quello di attendere qualche giorno per verificare l’evoluzione della situazione. “Chi invece ha prenotato il soggiorno in una struttura nella parte centro-nord di Rodi può partire senza problemi e senza rischio di disagi”.
A questo proposito, il manager segnala che in seno ad Astoi si sta discutendo della necessità di chiedere alla Farnesina una rettifica dell’avviso pubblicato su Viaggiare Sicuri, che raccomanda a quanti hanno pianificato un viaggio a Rodi di “valutare l’opportunità di riprogrammare il proprio viaggio verso altre destinazioni”.
“Si tratta di un’indicazione troppo generica, che andrebbe circoscritta sia geograficamente all’area sud, sia temporalmente a qualche giorno”.