Capodanno, organizzare la cena in hotel secondo Dpcm: il video di Federalberghi

Gli albergatori protestano contro le regole del decreto che impongo la consumazione della cena di San Silvestro in camera, ma, nel contempo, dimostrando ancora una volta la loro reattività, si ingegnano per offrire agli ospiti il miglior servizio per trascorrere in hotel l’ultima sera dell’anno in sicurezza e con menu all’altezza.

Federalberghi, riporta HotelMag, si è rivolta a un esperto di consolidata collaborazione – Giacomo Pini, ceo di GpStudios -, al fine di aiutare gli associati a organizzare al meglio la struttura in vista del Capodanno. Il tutto raccolto in un webinar sul canale youtube della federazione.

Cosa fare?
“A fronte di una decisione ‘cervellotica’, di cui si capisce poco il senso – afferma Alessandro Nucara, dirette generale Federalberghi -, nel Dpcm è stato stabilito che, la notte di San Silvestro, gli ospiti degli hotel dovranno cenare in camera. Abbiamo spiegato che gli alberghi potrebbero garantire il servizio di ristorazione in condizioni di assoluta sicurezza, ma sono stati irremovibili. A questo punto sappiamo che molte strutture decideranno di chiudere, ma ci sono anche albergatori che hanno deciso di provarci, mentre altri stanno valutando cosa fare. Per questo la nostra domanda è: che cosa possiamo suggerire a coloro che hanno deciso di organizzare il servizio nella notte di questo strano Capodanno?”.

Le opportunità
“Certo sarà una situazione abbastanza complessa, quindi teniamo da parte il ragionamento economico sul fatto che la notte di San Silvestro è una notte da alta redditività – osserva anzitutto Giacomo Pini -. Possono tuttavia presentarsi interessanti opportunità. Prima di tutto, che la cena in camera diventi una ‘private dinner’, quindi spingendola ed evidenziandola con un menu ad hoc che abbia delle caratteristiche particolari, tipiche di una buona cena calda; inoltre, occorre fare una riflessione sul fatto che le camere non vendibili diventino dei ‘temporary restaurant’, abbinandole al letto. La seconda opzione è l’opportunità di sfruttare il 1° gennaio proponendo un brunch da Capodanno, una proposta da rivolgere anche ai residenti, anche alla luce di una situazione di limitata circolazione tra comuni e regioni”.

A fronte delle dimensioni delle camere, o degli alberghi stessi, non sempre un albergatore riesce a sistemare tavoli, sedie e carrelli all’interno delle stanze…

“Per far stare comode quattro persone occorre un tavolo di almeno 120 cm di diametro, quindi, considerando che le classiche dimensioni di una camera sono di circa 14 mq, diventa poco fattibile l’allestimento”, rileva il ceo di GpStudios, che però suggerisce: “Nel caso si disponga di un contingente di 100 camere (giusto per fare un esempio) e ne vengano messe in vendita 50, di fatto si ottengono 50 camere con temporary restaurant abbinato. Il punto è, quindi, capire se si ha la possibilità di togliere un letto e inserire un tavolo, o se, invece, si riesca a far stare tutto nella stessa camera, come una suite ad esempio”. Punto essenziale è, però, che si possa far conto su un’organizzazione logistica che consenta di fare tutto questo e che garantisca che le preparazioni siano servite senza che ne risenta la qualità. Per questo motivo, secondo Pini, sarebbe importante fare scelte oculate sui piatti del menu di fine anno.

Forte comunicazione
Alla luce di questa fattibile organizzazione, diventa di estrema importanza, proprio rispetto al Capodanno, “una forte comunicazione – conclude il ceo di GpStudios – che metta in risalto la sicurezza dei protocolli adottati dagli alberghi, tranquillizzando l’ospite e invitandolo così in un luogo più sicuro di altri”.

“Occorre quindi far sapere in tutti i modi – ribadisce Nucara -, attraverso tutti i canali, che ‘noi ci siamo’, e ci siamo in condizioni di assoluta sicurezza”.

Il video completo qui sotto



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