Il commento del direttore
Remo Vangelista
I dati di Federalberghi Prato, associazione che si è da poco costituita in forma autonoma e che rappresenta circa l’80% delle strutture a Prato e provincia, sono abbastanza incoraggianti e indicano un’occupazione alberghiera media dell’ 87%, con un incremento del 3% nei primi sette mesi dell’anno rispetto al precedente.
La percentuale di turisti stranieri è del 63% e di turisti italiani del 37%, dato che conferma il traino nazionale della clientela straniera a cui andrà dedicata sempre maggior attenzione, vista anche la più alta capacità di spesa.
Il ricavo medio è di 89 euro, non paragonabile ovviamente alle grandi città d’arte ma in crescita del 10% rispetto all’anno precedente.
La clientela è prevalentemente business con il 67% delle presenze. L’occupazione del mese di agosto è per ora del 51%, destinata comunque a crescere sotto data.
Fra i nodi da affrontare, secondo il vice presidente Davide Bonari, quello degli affitti brevi, di cui si fa un gran parlare nella vicina Firenze e non solo, nella speranza di arrivaree a una regolamentazione necessaria affinchè tutti gli attori turistici possano competere ad armi pari.
Altro tema fondamentale riguarda il paventato significativo aumento da parte del Consiglio dei ministri dell’imposta di soggiorno, al quale Federalberghi Prato si oppone fermamente perchè andrebbe ad rimpinguare le casse comunali facendo perdere competitività alle strutture ricettive.
Infine, spiega Bonari, “Accogliamo di buon grado la costituzione di una Destination Management Organization alla quale parteciperanno i principali playe del settore turistico, in cui Federalberghi Prato farà sentire la sua voce.