Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il primo semestre del 2025 si è concluso con una diminuzione dei deal mondiali nel settore viaggi e turismo. L’analisi è quella di GlobalData che rileva come, per il nostro continente, la riduzione sia del 19% rispetto allo stesso periodo del 2024.
“I fattori macroeconomici complessi e il clima d’incertezza - sostiene Aurojyoti Bose, Lead Analyst di GlobalData - stanno influenzando in modo diretto gli investimenti. Un riflesso dell’indebolimento del sentiment degli investitori e una chiara riduzione della propensione al rischio”.
A livello mondiale la contrazione nel numero totale di deal annunciati rispetto allo scorso anno è dell’8% e riguarda tutte le principali categorie di operazioni: fusioni e acquisizioni (M&A), investimenti di private equity e finanziamenti venture capital. Questi ultimi registrano la flessione più marcata, con un calo del 25% su base annua. Gli investimenti di private equity diminuiscono, invece, del 20%, mentre le operazioni di M&A mostrano una maggiore resistenza, con una riduzione contenuta: -3,5%.
Passando alle macroregioni, se in Europa il numero delle operazioni si è ridotto del 19%, in Nord America il calo si attesta al 10%. Peggiore la performance delle aree del Medio Oriente e Africa, che subiscono un -39%, mentre Sud e Centro America segnano una contrazione del 12%. L’area Asia-Pacifico è l’unica macroregione a chiudere il semestre in positivo, con un incremento dell’11% nel numero di operazioni annunciate.
L’eccezione Italia
Per quanto riguarda, invece, i singoli Paesi, Stati Uniti, Cina e Germania fanno registrare un calo nel numero di operazioni, mentre il Regno Unito riesce a mantenere la stabilità, con volumi pressoché invariati rispetto al primo semestre 2024.
Ben diversa la situazione dell’Italia che, per quanto riguarda nello speicifico gli investimenti alberghieri, come sottolinea EY nel suo report registra un incremento di a doppia cifra di questo comparto. Nel primo semestre di quest’anno, infatti, l’incremento dei fondi destinati all’hospitality è stato del 31% rispetto all’analogo periodo del 2024, arrivando alla quota di 1,4 miliardi di euro. Merito, tra l’altro, della presenza sempre più determinante di una specifica categoria di investitori: i family office, le strutture professionali create per gestire il patrimonio delle famiglie, che hanno acquisito il 30% del volume totale di investimenti rispetto al 22% del 2024.