Palumbo, Mibact: “Ministero del turismo e della cultura uniti, pro e contro”

"Proporremo al nuovo ministro i progetti che abbiamo previsto per il settore, che sperimentano e promuovono un nuovo modo di vivere le nostre destinazioni".  Nonostante le incertezze che ancora aleggiano sulla prossima configurazione del Ministero del turismo, lo sguardo di Francesco Palumbo (nella foto), direttore turismo del Mibact, è propositivo e guarda al futuro dei progetti già ideati nella precedente amministrazione e illustrati nel Piano triennale per il turismo.

Turismo e politiche agricole
Se il ministero del Turismo sarà accorpato alle Politiche agricole, "ci saranno dei costi che temo molto - aggiunge Palumbo -, in termini soprattutto di tempo, non solo per l'iter normativo, ma anche per quello operativo". Non mancano, tuttavia, alcuni punti a favore di questo traghettamento: "Si potrebbe attuare una efficace opera di ristrutturazione della direzione generale - riflette il direttore - e, inoltre, alcuni dei temi già avviati consentono iniziative di integrazione tra turismo e agricoltura, ad esempio il 2018 come anno del cibo".

Turismo e cultura
Di contro, il mantenimento di un ministero del Turismo e della Cultura, permetterebbe una efficacia operativa immediata, un continuum di azione e una gestione più innovativa. "Una delle motivazioni principali per cui i turisti vengono in Europa è proprio la cultura - sottolinea Palumbo -. Diverse potenze mondiali importanti, come quella cinese, hanno recentemente legato turismo e cultura, noi che siamo stati pionieri in questo potremmo decidere di fare qualcosa di diverso".

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